LA NOMINA DEL GOVERNO MELONI PER IL NUOVO SOTTOSEGRETARIO AL SUD (DOPO LE DIMISSIONI DI FITTO): IL NUOVO INCARICO PER LUIGI SBARRA
Nelle prossime ore il Governo Meloni avrà un nuovo componente ufficiale nel ruolo di sottosegretario al Sud, con la nomina proposta nel CdM di oggi 12 giugno 2025 direttamente dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni: Luigi Sbarra, ex leader e segretario generale della Cisl, entrerà nell’esecutivo da “indipendente”, ovvero senza alcuna affiliazione ai partiti che sostengono la maggioranza di Centrodestra. Dopo le dimissioni dell’ex Ministro Raffaele Fitto – in quanto nominato come nuovo vicepresidente della Commissione Europea – la delega sul Sud era stata momentaneamente tenuta dalla stessa Meloni che oggi in Consiglio dei Ministri ha proposto la nomina di Sbarra come nuovo rappresentante del Governo per il Mezzogiorno.
Nelle prossime ore avverrà la proposta di nomina al Presidente della Repubblica Mattarella, con il giuramento poi da fissare già nei prossimi giorni al Quirinale: a quel punto l’ex segretario generale della Cisl diverrà a tutti gli effetti membro indipendente del Governo, occupandosi dei suoi temi specifici su welfare, lavoro e sviluppo del Sud Italia.
Negli scorsi mesi la “staffetta” alla guida del sindacato “bianco” aveva visto la scadenza del mandato di Sbarra e la nomina all’unanimità della nuova segretaria generale Daniela Fumarola, accumunati dalle battaglie affrontate in questi ultimi anni all’interno della “triplice” sindacale, con in più l’importante lascito della legge sulla partecipazione dei lavoratori alle imprese che è stato il punto d’incontro tra Sbarra, la Cisl e il Governo di area Centrodestra.
LE BATTAGLIE CON LA CISL, LA LEGGE SULLA PARTECIPAZIONE E LA SEPARAZIONE DELLA “TRIPLICE”: CHI È SBARRA, L’ANTI-LANDINI
Sottosegretario con delega al Sud, Luigi Sbarra avrà un ruolo delicato nel punto di unione tra le opere del PNRR nel Mezzogiorno, lo sviluppo economico e di imprese, oltre ad un welfare generale che possa rendere sempre più competitivo un’area del Paese storicamente più in difficoltà. Di questo si occuperà Sbarra, ex dipendente ANAS, originario di Reggio Calabria e storico militante della federazione dei braccianti legata alla Cisl, la Fisba.
Dal 2018 al 2025 segretario generale, il percorso personale e sindacale di Sbarra lo ha visto sempre più in contrapposizione con Barbagallo (leader Uil) e ovviamente Maurizio Landini, segretario della Cgil: il patto della “triplice” si è così più volte spaccato in questi anni, con l’invito alla moderazione fatto dalla Cisl che ha raramente trovato una risposta positiva nell’istanza di dialogo con le forze politiche. Simbolo di tutto questo è la scelta del sindacato guidato da Sbarra e Fumarola di non presenziare allo sciopero generale contro la Manovra 2025, con il prossimo sottosegretario al Sud che denunciava la Cgil per aver convocato uno sciopero nazionale addirittura mesi prima di sapere il contenuto della Finanziaria.
Uno dei punti chiave dell’operato di Sbarra alla guida della Cisl è stata però la proposta di una legge sulla partecipazione die lavoratori alla vita e al futuro delle aziende: facendo esplicito riferimento agli insegnamenti della Dottrina Sociale della Chiesa, unita ai temi chiave della giustizia sociale e della solidarietà, la proposta siglata da Sbarra con una lunga fase di gestazione nei vari circoli locali con la firma di migliaia di affiliati, è stata colta positivamente dal Governo Meloni.
Lo scorso maggio è stata infine approvata in Parlamento, dando così leva ad uno sviluppo sano delle PMI con fondamentali «accordi partecipativi costruiti dal basso», come ha spiegato la neo-leader Cisl Fumarola nell’intervista esclusiva per il “Sussidiario.net”. Sbarra ora farà parte del Governo come indipendente per provare a realizzare altre riforme e operazioni sul Mezzogiorno, con toni e dialogo che lo pongono idealmente come una figura antitetica del leader Cgil Landini, in costante scontro invece con Palazzo Chigi davanti ad ogni proposta di legge e decreto.