Manuel Bortuzzo è stato vittima di stalking da parte dell’ex fidanzata Lulù Selassiè, ex concorrente del Grande Fratello e conosciuta come “principessa etiope”. Ieri è arrivata la condanna di un anno e otto mesi per atti persecutori, dato che in questo periodo il campione paralimpico ha vissuto momenti di terrore a causa sua, ritrovandosela in ogni luogo nonostante avesse chiarito la sua posizione sul non voler essere più il suo fidanzato. Manuel Bortuzzo si è sfogato nelle scorse ore con Il Giornale, rilasciando una lunga intervista in cui chiarisce la sua posizione.
Intanto, Clarissa e Jessica, sorelle di Lulù Selassiè, hanno preso le difese della parente, e non demordono sostenendo che è innocente e non ha mai violato lo spazio personale del ragazzo. Quest’ultimo aveva chiuso la relazione nel 2023 ma da quel momento Lucrezia ha iniziato ad avere atteggiamenti ossessivi. A Il Giornale ha raccontato di averla trovata ovunque andasse: “Telefonate, messaggi, ma anche fisicamente: dove io andavo lei si presentava”, spiega il campione. Poi continua, dicendo che nonostante le sue spiegazioni non si placava: “Niente, continuava a non farsene una ragione“.
Manuel Bortuzzo: “Lulù Selassiè non andrà in carcere, ma avrà un obbligo ben preciso“
Secondo il racconto di Manuel Bortuzzo, Lulù Selassiè si appostava anche fuori dai ristoranti per aspettarlo. Ad un certo punto lui aveva anche ceduto, ma come ha spiegato nell’intervista, in quel periodo la ragazza aveva indossato una maschera mostrandosi per quella che non era e adottando dei comportamenti al fine di non farsi lasciare. Il colpo di scena arriva quando lei lo insegue fin dall’altra parte del mondo dove lui stava facendo i mondiali, chiedendogli di parlare. “Quella volta ha anche alzato le mani“, spiega il nuotatore.
Manuel Bortuzzo spiega poi di aver deciso di denunciarla, non tanto per farle del male o per vendetta, ma per difendersi dal continuo stalking subito da Lulù Selassiè. “L’ho fatto per me stesso, per tutelare la mia persona“, dice, “la mia vita, la mia libertà, la mia serenità“. Ribadisce poi di averle voluto molto bene. Se andrà in carcere? Probabilmente no. Al momento Lulù Selassiè è obbligata ad intraprendere un percorso psicologico per superare questa forma di ossessione. Le è stato tolto il braccialetto elettronico e due volte a settimana dovrà andare in terapia.
