Da oggi cominciamo una rassegna, che proseguirà per tutto il mese di dicembre, dedicata ai film d’animazione presenti sulle piattaforme streaming.
A più di 50 anni di distanza, il personaggio di Lupin III, nipote del ladro gentiluomo Arsenio Lupin, non accenna a perdere fascino, a far sentire il suo carisma, a non mostrare il segno del tempo. Lo dimostrano i continui rilanci tra tv e cinema: ultimo in ordine di tempo, ma fatto con la grandeur dei ritorni più attesi, è Lupin III – The First, distribuito su Prime Video in seguito alla pandemia che ha impedito l’uscita nelle sale a fine febbraio.
Diretto da Takashi Yamazaki, esperto di letture basate su manga e anime, vede il celebre ladro creato da Monkey Punch (scomparso poco prima dell’uscita del film e a cui è dedicato) alle prese con l’eredità del nonno, ossia la caccia al tesoro dell’archeologo Bresson che il vecchio Lupin aveva tentato senza successo. A dare la caccia a questo tesoro però ci sono una giovane poliziotta francese e i nazisti che vorrebbero usare il tesoro per rifondare il partito.
La curiosità del film infatti, scritto dallo stesso Yamazaki, è l’ambientazione anni ’60, dopo un prologo ambientato nella Francia occupata, ovvero a ricollegarsi proprio al periodo in cui nacque il personaggio. Il regista però cerca di ricollegare tutti i fili della mitologia di Lupin III, come la forte eredità di Miyazaki nella definizione del ladro all’interno dell’immaginario collettivo, e il lancio verso il futuro, ovvero animare il personaggio per la prima volta con l’animazione digitale e computerizzata.
Il risultato è un film pastiche che mescola strade, tendenze, citazioni e suggestioni, cercando uno spettacolo spielberghiano che guardi direttamente a Indiana Jones e Tintin pur con le dinamiche interne alla serie animata, per titillare un pubblico contemporaneo a suo agio con escape room e videogiochi enigmistici e non inimicarsi i fan: operazione riuscita, visto che in Giappone è stato il secondo miglior incasso dell’anno e gli appassionati del personaggio hanno molto apprezzato.
Se l’equilibrio giova agli incassi, in questo caso però può lasciare perplesso lo spettatore non iniziato: i meccanismi narrativi sono poco sorprendenti o appassionanti, del personaggio, della sua verve e della suspense del film di rapina, restano delle tracce perse nel lavoro tecnologico e dei suoi famosi comprimari ancora meno, il ritmo va a corrente alternata a causa della struttura del racconto. E poi c’è il lavoro sull’animazione che è spettacolare per quello che riguarda gli sfondi e le grandi sequenze d’azione, ma deludente dal punto di vista proprio dei personaggi, dei loro volti e movimenti.
Lupin III – The First è un film pensato per un pubblico familiare, che edulcora le componenti più sensuali e violente del soggetto di partenza cercando la portata colossale del Blockbuster, ma che sembra dover dare conto a troppi spunti e riferimenti, a troppe radici di partenza per non sembrare un’operazione un po’ troppo eterogenea, per imprimersi davvero nella cinquantenaria storia di un mito pop.