Alla fine – rispetto alle prime indiscrezioni che avevano ipotizzato 3 giorni – il Governo ha deciso di optare per 5 giorni di lutto nazionale per la morte di Papa Francesco durante il Consiglio dei Ministri straordinario che si è tenuto nella mattinata di oggi proprio per decidere le date di lutto e la gestione delle pubblica sicurezza nei prossimi giorni a Roma e in Vaticano: una decisione largamente attesa e che segue la prassi già osservata in occasione della morte di altri Capi di Stato, ma che all’atto pratico apre a diversi dubbi su quello che accadrà nei prossimi giorni, soprattutto in vista dell’imminente celebrazione della Festa della Liberazione.
Partendo dal principio, è bene precisare che il lutto nazionale per la morte del Pontefice è entrato in vigore immediatamente dopo la chiusura del Consiglio dei Ministri e resterà effettivo – appunto, per cinque giorni – fino al prossimo sabato 26 aprile 2025 nel corso del quale si terranno anche i funerali pubblici per Bergoglio: giornata – quella di sabato, ma anche quelle precedenti – che comporterà un’allerta massima in tutta Roma per garantire la sicurezza della città in vista del prevedibile aumento degli arrivi da ogni parte del mondo per rendere l’ultimo saluto al defunto Pontefice.
Cosa comporta il lutto nazionale per Papa Francesco: tutte le decisioni prese durante il CdM di oggi
La gestione della sicurezza di Roma – sempre in sede del CdM – è stata affidata al capo del dipartimento della Protezione Civile Fabio Ciciliano al quale sono stati conferiti i poteri speciali di Commissario per l’organizzazione e la gestione del funerale di Papa Francesco: a lui spetterà decidere quali strade dovranno restare chiuse, in quali piazze non si potrà transitare e anche la distribuzione delle Forze dell’Ordine nei pressi di Città del Vaticano e Piazza San Pietro che in questi concitati (e tristi) giorni saranno prese d’assalto da fedeli, pellegrini e curiosi.
Similmente, la decisione sul lutto nazionale comporterà – oltre alle consuete bandiere a mezz’asta in tutti gli uffici pubblici – anche una riduzione degli impegni pubblici per i politici: tema non trascurabile in vista delle imminenti celebrazioni del 25 aprile che normalmente si concretizzano in una lunga serie di eventi pubblici; e se da un lato è certo che la consueta deposizione della corona al Milite ignoto da parte del Capo di Stato Sergio Mattarella sembra essere stata confermata, dovremo attendere le prossime ore per capire come cambieranno i piani ufficiali del governo.