Nonostante il flop affluenza, ferma al 25%, ieri è arrivato il via libera dagli attivisti M5s al quesito sul 2 per mille. Il 71,3% dei sostenitori pentastellati ha dato l’ok alla proposta del leader Giuseppe Conte, anche se non mancano critiche e polemiche. Il motivo? Le due gaffe commesse nella compilazione dei quesiti…
Come riportato dai colleghi del Corriere della Sera, il primo errore riguarda i fondi delle restituzioni, tra i destinatari previsto anche Medici Senza Frontiere, che però in una nota ha preso le distanze. L’altro, ancor più rumoroso, riguarda l’adesione al 2 per mille. Questa la domanda al vaglio degli attivisti M5s: «Approvi la proposta di richiedere l’accesso al finanziamento del 2×1000 e al finanziamento privato in regime fiscale agevolato mediante iscrizione al registro nazionale di cui al DL 143/2013?». Peccato che il dl non sia quello corretto…
M5s, doppia gaffe su voto 2 per mille
Il decreto ministeriale 143/2013 infatti ha come oggetto il «regolamento recante determinazione dei corrispettivi da porre a base di gara nelle procedure di affidamento di contratti pubblici dei servizi relativi all’architettura ed all’ingegneria». Nulla a che vedere con il quesito sul 2 per mille, dunque. Ironie tra i parlamentari M5s, oltre alle soliti critiche, ma Vito Crimi s’è difeso così: «Stiamo parlando di un refuso che non ha nessuna incidenza sul quesito e sul voto, in quanto era chiaro l’intento della proposta che veniva messa in votazione. Era una indicazione superflua. E’ assolutamente indifferente dal punto di vista del voto. Parlare di non conoscenza delle leggi… come al solito si trascende su qualcosa di irrilevante», riporta il Corriere della Sera.