LA NUOVA ‘IMBUCATA’ DI MACRON IN VATICANO: RUMORS SULLE MANOVRE PER FERMARE IL CARDINALE CONSERVATORE ROBERT SARAH
Non è certo la prima volta che Emmanuel Macron provi a “dirigere” esternamente una o più manovre politiche globali pur rimanendo un “semplice” Capo di Stato, seppur di un Paese importante come la Francia. Ma ha fatto comunque impressione vedere il leader centrista tentare in tutti i modi durante i funerali di Papa Francesco di rimanere al centro della scena, prima provando ad inserirsi tra Trump e Zelensky, dopo salutando i vari cardinali e infine provando a recuperare con il leader americano quel rapporto ad oggi privilegiato sull’asse Italia-USA con Giorgia Meloni.
Secondo però altri rumors in arrivo dalla Francia (su “Tribune Chretienne” e altri media cattolici) il tentativo del Presidente Macron di “giocare” un ruolo da protagonista per la Francia repubblicana (però in crisi a livello politico, ndr) in vista del prossimo Conclave. In sostanza, sarebbero in corso da giorni “interlocuzioni” con i vari cardinali francesi che parteciperanno all’elezione del nuovo Papa affinché non prevalgano figure di conservatori considerati “ostili” all’Europa e al resto dell’Occidente.
Addirittura lo “scoop” su Macron lo vedrebbe in prima fila per provare a bloccare sul nascere la candidatura del cardinale Robert Sarah, teologo conservatore molto vicino a Papa Benedetto XVI e mal visto dal mondo progressista e “liberal”: il leader francese avrebbe cercato di convincere i cardinali, secondo la ricostruzione per ora non confermata (ma neanche smentita), di “smontare” le possibilità che Sarah possa rappresentare una candidatura autorevole in Conclave, in quanto «rappresenta una fedeltà intransigente alla Chiesa tradizionale cheche disturba ambienti influenti, sia ecclesiastici che politici», riporta la fonte del quotidiano francese.
Anti “woke”, contro le unioni omosessuali e fortemente convinto della necessità di una Chiesa più legata alla dottrina reale di Cristo che non ad una “religione mondialista”: il Card. Sarah, e con lui altri profili più “conservatori”, rappresentano per lo Stato francese un’opposizione all’Europa del futuro sempre meno legata alle tradizioni e i valori che furono del Vecchio Continente. Secondo il cardinale Peter Erdo, come ripetuto anche a ridosso del Conclave, alcuni cardinali francesi starebbero incarnando posizioni più “progressiste” per impedire un ritorno al Governo “tradizionale” della Chiesa.
LA FOTO (MANCATA), IL PRANZO COI CARDINALI E IL “PIANO” PER AVELINE PAPA: A MACRON SFUGGE PERÒ LA “REGOLA”
Non bastava dunque la foto “mancata” in Vaticano con i Presidenti Trump e Zelensky, la volontà di apparire sempre al centro delle dinamiche internazionali del Presidente “grandeur” sembra effettivamente scorgersi anche nelle varie (presunte) manovre di condizionare in qualche modo il processo di elezione del nuovo Papa. Sebbene ovviamente la politica non debba entrare nelle segrete stanze del Conclave, le spinte e i “desiderata” sono evidenti e globali non solo da parte della Francia.
Quello che però ha fatto negli scorsi giorni il Presidente francese sembra essere un pelo sopra la media dei suoi stessi colleghi leader mondiali: ad esempio il pranzo tenuto a Villa Bonaparte a Roma subito dopo i funerali del Santo Padre ha visto attanagliati i cardinali francesi che entreranno nel prossimo Conclave come membri elettori. Secondo il retroscena de “Le Figaro”, assieme al leader dell’Eliseo hanno conversato l’arcivescovo di Marsiglia, Card. Aveline, Bustillo da Ajaccio, Barbarin da Lione e il cardinale Pierre, attuale nunzio apostolico negli Stati Uniti.
Sebbene sia stato recepito come pranzo di cortesia tra gli episcopati francesi e il Presidente della Repubblica nell’iconica giornata dei funerali con quasi tutto il mondo internazionale convocato in Piazza San Pietro, i vari retroscena restituiscono i continui tentativi di Macron di provare a “spingere” sia la candidatura di Jean Marc Aveline come porporato progressista al Soglio Pontificio, molto gradito all’Eliseo, e sia per provare ad ipotizzare quale profilo eventualmente contrastare nettamente in fase di Conclave.
Al netto che sia veritiera o meno tale ricostruzione, restano le dichiarazioni di altri cardinali (su tutti, l’ungherese Erdo) e prelati che tendono a confermare i tentativi dello Stato francese di spingere per un Pontificato il più possibile europeo e in linea con il magistero di Papa Francesco. Soprattutto, l’idea di Macron è quella di avere un Pontificato forte e in “contrapposizione” con la visione della destra sovranista anche in area cattolica.
Peccato però che in questo modo il Presidente francese, e come chiunque nella politica pensi di poter condizionare il voto verso il Soglio Pontificio, si scordi di una basilare “regola” del Conclave, ovvero dell’intervento “consigliere” e “ispiratore” dello Spirito Santo sui confratelli della Chiesa di Cristo. E qui, al netto delle divisioni, non dovrebbe esserci né sinistra né destra che conti…