Scuola, Macron in pressing per una riforma: insiste per una Convenzione sul tempo dei bambini perché la loro giornata è lunga e sono troppo stressati
Potrebbe essere un tentativo di Emmanuel Macron per evitare i veri problemi della scuola in Francia o di lasciare il segno prima della fine del suo secondo mandato. Ci riferiamo alla “Convenzione dei cittadini sul tempo dei bambini“, un’iniziativa lanciata per discutere e riflettere pubblicamente sul tempo dei bambini, su come è organizzata la giornata e l’anno scolastico. L’obiettivo dichiarato è quello di migliorare l’apprendimento dei giovani studenti, la salute e lo sviluppo dei bambini.
Dovrebbero essere coinvolti 130 cittadini, scelti casualmente e rappresentativi della società, che lavoreranno con alcuni esperti fino a novembre 2025 per elaborare delle raccomandazioni. Le Figaro segnala però anche i dubbi che questa mossa di Macron suscita, in particolare riguardo alla possibilità che si tratti di una vera riforma o piuttosto solo di una mossa politica. Le precedenti convenzioni, come quella sul clima e quella sul fine vita, non hanno portato a risultati concreti: per questo lo scetticismo attuale è comprensibile.
PERCHÉ MACRON VUOLE UNA RIFORMA DELLA SCUOLA
Il problema principale riguardante il tempo dei bambini è la giornata scolastica troppo lunga, che va dalle 7:30 alle 19:00 per molti di loro, soprattutto nelle zone rurali, dove sono costretti a lunghi spostamenti. Di conseguenza, sono sottoposti a troppo stress. Inoltre, le vacanze sono troppo lunghe, in particolare quelle estive: in Francia ci sono 16 settimane di vacanza all’anno, contro le 13 della media OCSE. Per questo motivo, le giornate scolastiche sono più intense e meno efficaci. C’è poi chi sostiene che le lunghe vacanze penalizzino i bambini più fragili.
A ciò si aggiunge la regola dell’alternanza di 7 settimane di lezioni e 2 di vacanza, che spesso non viene rispettata. Si è dunque diffusa la convinzione che si dia priorità al turismo, soprattutto per le vacanze invernali, più che al benessere degli studenti. Questa situazione comporta problemi legati al sonno: gli adolescenti soffrono di un deficit cronico di sonno, e i ritmi scolastici ignorano i cambiamenti biologici della pubertà. Anche per questo motivo si suggerisce di far iniziare la scuola secondaria più tardi al mattino.
FRANCIA, LA REAZIONE DI INSEGNANTI E SINDACATI
Ma insegnanti e sindacati non vogliono tagli alle vacanze, né una distribuzione dei giorni scolastici che aumenti il loro carico di lavoro. Anzi, temono di essere ingiustamente colpevolizzati, e propongono invece di affrontare la crisi del reclutamento e le difficoltà della scuola inclusiva.
Il governo, comunque, non sembra prestare particolare attenzione al progetto di Macron: Le Figaro scrive infatti che la premier Élisabeth Borne è molto distante dal progetto. Anche per questo motivo, il rischio è che, come altre iniziative simili, la convenzione finisca dimenticata, senza cambiamenti concreti.
Tra dubbi politici, resistenze sindacali, problemi strutturali e passate riforme fallite, rischia di restare una mossa simbolica più che un vero tentativo di riforma.