MACRON E LE PRESSIONI SULLA RUSSIA
Sul treno speciale per Kiev, Emmanuel Macron ha parlato a Le Parisien della guerra in Ucraina, rivelando che l’idea del vertice dei leader Ue da Volodymyr Zelensky è nata dai colloqui con il cancelliere tedesco Friedrich Merz e il primo ministro britannico Keir Starmer, a cui poi si è aggiunto il primo ministro polacco Donald Tusk, mentre altri leader, tra cui la premier italiana Giorgia Meloni, si sono collegati da remoto.
Tra i dubbi che hanno caratterizzato questa iniziativa, visto che il cessate il fuoco era stato già proposto più volte ma respinto da Vladimir Putin, c’è quello che riguarda la possibile chiave per arrivare a una svolta. Le sanzioni, per quanto massicce, non sembrano spaventare la Russia. “Innanzitutto, ci sono nuove strade, una nuova logica“, ha dichiarato Macron a Le Parisien, in riferimento a quelle sul petrolio e sul sistema bancario russo, che Bruxelles e Washington stanno attualmente prendendo in considerazione.
Inoltre, il presidente francese è convinto dell’efficacia delle sanzioni, nonostante permangano dubbi in tal senso: “Non dobbiamo sottovalutare l’impatto che le sanzioni hanno avuto; questo impatto esiste, anche se sono state aggirate da alcuni attori. Dobbiamo diffidare di molti preconcetti“.
L’INVIO DI SOLDATI EUROPEI IN UCRAINA
Ci sono, comunque, anche altre questioni da affrontare, come le garanzie di sicurezza per l’Ucraina, una volta cessate le ostilità. “Stiamo preparando le vie e mezzi per avere un esercito ucraino che sappia resistere a nuovi assalti e dissuaderli“, ha spiegato Macron al giornale francese. Ancor più interessante è il riferimento al possibile coinvolgimento di soldati europei, tema che nei mesi scorsi aveva fatto discutere gli alleati e che aveva suscitato clamore anche tra i cittadini europei.
“Bisogna capire che la credibilità non viene dalle masse. L’esercito più grande d’Europa oggi è l’Ucraina, un milione di combattenti, mobilitazione inclusa. Nessun altro esercito potrà avere una tale massa. La chiave è avere truppe in Ucraina“.
A tal riguardo, però, non si sbilancia sul numero preciso di soldati e sui dettagli di questa forza: il presidente francese ritiene che si debba procedere per gradi, aspettando i colloqui di pace veri e propri. “Potrebbero essere poche migliaia, ma non poche centinaia di migliaia. Il dibattito non riguarda la quantità, il dibattito riguarda il dire: saremo lì per fornire una presenza rassicurante, come seconda linea, in aria o in punti strategici lontani dalla prima linea“.
IL RIAVVICINAMENTO TRA EUROPA E USA
Un altro aspetto importante che è emerso dal vertice di Kiev riguarda il rapporto tra Usa ed Europa, perché ci sarebbe un riavvicinamento. Le Parisien riporta che è stato Emmanuel Macron a chiamare la Casa Bianca dal suo cellulare. “Dobbiamo continuare a coinvolgere gli americani“, ha proseguito Macron. “È un bene per noi e per gli americani. Bene per noi perché dobbiamo costruire questa autonomia strategica. Non è uno scontro con gli americani“.
Il presidente francese è consapevole che gli Usa vogliano curare prima i loro interessi (e parla anche di “loro ossessione per la Cina“), quindi l’Europa deve farsi carico delle sue responsabilità. “E questo è un bene per gli americani: quale credibilità avrebbe un’amministrazione statunitense se lasciasse l’Ucraina nelle mani della Russia quando parla di Taiwan?“, ha concluso Macron nel colloquio col giornale francese.