IL PIANO “CHOC” DELL’ELISEO: SI PUNTEREBBE AD ELEZIONI TRA L’ESTATE E OTTOBRE 2025
Da Parigi le notizie sembrano sempre più fitte su un clamoroso scenario che porterebbe nei prossimi mesi lo scioglimento dell’Assemblea Nazionale e del Senato per nuove Elezioni Legislative in Francia entro fine 2025, forse già in estate. Il piano “segreto” del Presidente Emmanuel Macron punterebbe alle terze elezioni del Parlamento in 3 anni per sistemare un Governo ad andamento “azzoppato” dopo il caos politico generato dal voto anticipato nel giugno 2024 (dopo la debacle dei centristi alle Europee, ndr).
Se però fino a qualche settimana fa l’intento di Macron di rinnovare il Parlamento il prima possibile – seguendo la legge che in Francia impedisce le Elezioni prima di un anno dall’ultimo scioglimento delle Camere – era anche un tacito accordo con il Rassemblement National per sostenere il Governo tecnico prima di Barnier e poi di Bayrou in cambio di un ritorno alle urne in estate, con la condanna di Marine Le Pen ogni discorso politico in Francia è letteralmente “imploso”.
Ora invece un passaggio forzato delle Elezioni anticipate (scadenza naturale sarebbe nel 2029) potrebbe significare una sorta di “trappola” contro la leader della destra francese, attualmente non candidabile per effetto della sentenza di primo grado del Tribunale di Parigi: Le Pen è deputata nell’Assemblea Nazionale ma in caso di nuove elezioni tra l’estate e l’inizio autunno (si vocifera di ottobre 2025) il voto sarebbe prima del processo d’appello e così sarebbe esclusa dalla candidatura per i nuovi seggi parlamentari.
GOVERNO BAYROU A RISCHIO E “TRAPPOLA LE PEN”: IL PIANO DI MACRON (CHE NON COMMENTA)
L’ipotesi formulata dai media in Francia sulle Elezioni Legislative anticipate nel 2025, da giugno in poi ogni data è possibile per l’Eliseo, vedrebbe Macron nell’intento di salvare la tenuta della propria maggioranza davanti ad una possibile nuova mozione di censura come già avvenuto con Barnier a fine 2024. Bayrou governa con la “non sfiducia” di RN e socialisti ma davanti ad una Manovra che non sfonda, e con il caos geopolitico mondiale che impazza e che vede la Francia non più al centro delle scacchiere internazionale.
Se oltre alla sinistra di Melenchon anche la destra di Le Pen dovesse votare contro il Governo, Bayrou cadrebbe all’istante trascinando un’ennesima crisi politica sotto il secondo mandato di Emmanuel Macron. Lui è convinto di poter riconquistare la piena maggioranza in Parlamento e per questo vorrebbe passare delle urne per svuotare i consensi di RN e LFI, ma non tutti gli analisti sono concordi nel ritenere il centro di Ensemble in grado di recuperare i consensi persi in questi tanti anni di crisi politiche non sempre perfettamente gestite.
Con l’obiettivo del 2027 come data ultima per le Elezioni Presidenziali, Macron potrebbe provare il “colpo di mano” in Parlamento per escludere Le Pen dalle dinamiche parlamentari, e al contempo costituire un Governo più forte politicamente e meno legato ad accordi con le ali considerate “estreme”. Il Rassemblement National, ora in mano a Bardella, è pronto per il passaggio alle urne dove invece ritiene di poter incrementare ulteriormente i consensi presi già a valanga nel primo turno delle Elezioni Legislative del 30 giugno 2024, poi “sgonfiati” dagli accordi di desistenza ai ballottaggi tra centristi, socialisti e comunisti al secondo turno.
Per il momento, dopo gli scoop di Politico Europe e Euractive France l’Eliseo ha deciso di non commentare, impegnato ufficialmente per gli incontri di Londra – poi saltati – per i “volenterosi” sulla guerra in Ucraina. Il piano di Macron però rimarrebbe un’opzione importante da giocare per i prossimi mesi, da maneggiare però con “cura” proprio per non innescare l’ennesima crisi politica che in pochi anni ha reso il Parlamento e le istituzioni francese non propriamente più stabili e forti di prima.