La visita del Presidente Macron presso la Gran Loggia di Parigi: dalla laicità al laicismo per "celebrare" la separazione tra Stato e Chiesa
COSA CI FACEVA MACRON ALLA GRAN LOGGIA DI PARIGI LO SCORSO 5 MAGGIO
Riarmo, difesa comune, un futuro di scienza e perché no, anche il tempo di provare ad indirizzare il Conclave chiedendo ai cardinali francesi di spingere per un nuovo Papa in continuità con Francesco ma soprattutto contro un’ipotetica buon rapporto con la Presidenza Trump: tutto questo e molto di più per il Presidente della Francia Emmanuel Macron, presente lo scorso 5 maggio alla Gran Loggia di Parigi, la sede della più grande sigla massonica dopo il “Grande Oriente di Francia”.
Si tratta, per chi non lo sapesse, della seconda loggia massoneria (legale) di tutta l’Europa continentale, un marchio storico che dal Settecento porta avanti interessi e valori laicisti: già nel 2023 Macron aveva presenziato alla sede del Grande Oriente di Francia in occasione dei 250 anni della fondazione, ma in questo 2025 la scelta del Presidente francese è stata quella di presenziare presso la Loggia in memoria dei 120 anni della legge di Parigi sulla separazione tra Stato e Chiesa (siglata il 9 dicembre 1905).
Al di là della particolare “concomitanza” di un Macron intento a pranzare coi cardinali verso il Conclave una settimana prima, e 7 giorni dopo intento a officiare un incontro nella sede della massoneria francese, è il discorso tenuto lunedì 5 maggio 2025 davanti agli officiati massonici che stupisce: il leader centrista – intento a gestire una difficile situazione politica nazionale dopo la ineleggibilità per la nemica di sempre Marine Le Pen – ha parlato di laicità sottolineando come la Grande Loggia di Francia «ha svolto un ruolo molto importante nell’emergere della legge sulla separazione tra Chiesa e Stato».
LA VISITA DI MACRON ALLA SEDE DELLA MASSONERIA FRANCESE IN UN GIORNO NON CASUALE…
Macron ha voluto quindi rendere pienamente omaggio alla massoneria, ai suoi 32mila associati (solo nella Gran Loggia di Parigi), sottolineando però di voler mantenere un grande rapporto con tutte le altre religioni del Paese nel nome di un’unica grande “laicità” che deve rimanere a controllo e criterio dell’ordine pubblico nazionale.
All’interno della tradizione laica francese, con l’esaltazione dei valori emersi nell’illuminismo, la celebrazione in una loggia massonica rappresenta forse qualcosa di più vicino al laicismo e non al sano rapporto laico tra Stato e fede: la separazione con la Chiesa, la promozione di valori “illuministi” e il lavoro per una sorta di “elite” chiamata a guidare e “illuminare” la società. Insomma, quanto di più vicino al laicismo anticattolico e anti-religioso, sotto l’ampio mantello della Repubblica che «assicura la libertà di coscienza e garantisce il libero esercizio della religione», secondo Macron.
Forse il Presidente francese non ricorda che proprio a partire da quella legge sulla separazione del 1905 vi fu la possibilità dello stato di confiscare i beni della Chiesa e impedendo ogni manifestazione religiosa nella cattolica Francia: un anticipo di quanto poi il nazifascismo e il comunismo riproposero nelle proprie dittature più efferate e liberticide. Sebbene negli anni i gruppi massonici di Francia abbiano anche contestato Macron per le politiche eccessivamente liberali, e non socialiste, il rapporto vicino tra l’Eliseo e le logge potrebbe far presumere collaborazioni sempre più strette anche nel prossimo futuro del Governo Bayrou.