Madonna di Fatima, oggi 13 maggio/ Pastorelli, apparizioni e il Mistero in 3 Segreti

- Niccolò Magnani

Oggi 13 maggio 2022 la festa della Madonna di Fatima: i pastorelli, le apparizioni e i "tre segreti" (in un unico messaggio) del Mistero di Maria

I tre pastorelli di Fatima I tre pastorelli di Fatima nel 1917. Da sinistra: Lucia dos Santos, Francesco e Giacinta Marto

OGGI SI CELEBRA LA MADONNA DI FATIMA

Come ogni 13 maggio, la Chiesa Cattolica celebra la festa della Madonna di Fatima in memoria delle apparizioni della Madre di Gesù a tre pastorelli in Portogallo ormai 105 anni fa.

«A te Maria, Regina della Pace, dunque consacriamo l’avvenire dell’intera famiglia umana, le necessità e le attese dei popoli, le angosce e le speranze del mondo. Attraverso di te si riversi sulla Terra la divina Misericordia e il dolce battito della pace torni a scandire le nostre giornate»: sono le parole usate da Papa Francesco lo scorso 25 marzo 2022 durante l’Atto di Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria congiunto tra Roma e Fatima. Per scongiurare il terrore della guerra il Santo Padre mandò il suo elemosiniere pontificio, il Cardinal Konrad Krajewski, a consacrare in Portogallo presso il santuario di Nostra Signora di Fatima i destini degli ucraini e dei russi. Fu però proprio il Portogallo ad essere la prima nazione al mondo consacrata al Cuore Immacolato di Maria: come ha spiegato il mariologo padre Stefano Cecchin ofm, presidente della Pontificia Accademia Mariana internazionale, «proprio Fatima ci ha restituito l’immagine di Maria che si preoccupa della situazione europea di quel tempo. Eravamo nel 1917, c’erano la rivoluzione russa, la Prima Guerra mondiale, e Dio continuava a prendersi cura di noi attraverso Maria, che, nelle apparizioni a Fatima, chiedeva la consacrazione della Russia».

L’APPARIZIONE DELLA MADONNA A FATIMA IL 13 MAGGIO 1017

Si celebra oggi, 13 maggio, perché proprio 105 anni fa la Madonna decise di apparire in quel del Portogallo davanti a tre umilissimi e piccoli pastorelli: il villaggio di Fatima – che ebbe il nome dalla figlia di Maometto – aveva vicino una piccola frazione dove nacquero Lucia Dos Santos (nel 1907) e i suoi due cugini Francesco Marto (nato nel 1908) e Giacinta Marto (nata nel 1910).

Forse non tutti sanno che le prime apparizioni a cui assistettero non furono quelle della Madonna: nei loro peregrinare con il bestiame durante il giorno, i tre cugini tra l’aprile e l’ottobre 1916 videro un angelo sfavillante di luce, che si qualificò come l’Angelo della Pace. L’Angelo li invitò alla preghiera nelle tre apparizioni di quell’anno, narrate da Suor Lucia da anziana come “il ciclo angelico”. Il tutto fu però da “preparativo” a quanto di ancora più prodigioso avvenne il 13 maggio 1917: Lucia, Francisco e Giacinta dopo aver assistito alla Santa Messa nella chiesa parrocchiale di Fatima, tornarono nel villaggio di Aljustrel per prepararsi a condurre al pascolo le loro pecore. Due lampi improvvisi squarciarono il cielo altrimenti azzurro: apparve loro una signora sopra un piccolo elce verdeggiante. «Non abbiate paura, non voglio farvi del male», disse la Madonna, con Lucia sbalordita che chiese: «Di dove venite, Signora?»; «Vengo dal cielo». In quel luogo la Regina di Pace disse ai pastorelli che sarebbe apparsa ogni 13 del mese per 6 mesi successivi: «Volete offrire a Dio tutte le sofferenze che Egli desidera mandarvi, in riparazione dei peccati dai quali Egli è offeso, e per domandare la conversione dei peccatori?», chiese in una delle tante apparizioni la Vergine, con i ragazzini che risposero affermativamente. «Allora dovrete soffrire molto, ma la Grazia di Dio sarà il vostro conforto»: chiese loro di recitare il rosario tutti i giorni per ottenere la pace nel mondo e la fine della Prima Guerra Mondiale.

FATIMA E IL MISTERO: DAI TRE SEGRETI ALLA GUERRA IN UCRAINA

Come invece assai noto, la Madonna di Fatima affidò in particolare tre messaggi, passati alla storia come i “Tre Segreti”, riguarda altrettanti flagelli che avrebbero minacciato l’umanità negli anni a venire. Maria diede loro anche la “chiave” per “disinnescare” quegli stessi flagelli: «penitenza, recita del Rosario, consacrazione al suo Cuore Immacolato e la costruzione di una Cappella in suo onore per trasformarla in meta di pellegrinaggi di poveri, sofferenti», riporta il focus di “Famiglia Cristiana” in merito alla celebrazione della Madonna di Fatima.

I Tre Segreti in realtà furono contenuti in un unico grande messaggio affidato dalla Vergine ai tre pastorelli: come scrisse Suor Lucia, «nei primi giorni del luglio 1917 la Madre Vergine rivelò ai tre bambini un segreto che sarebbe stato buono per alcuni e negativo per altri». Se per i primi due vennero subito rivelati alla Chiesa dai tre pastorelli, la terza parte del segreto venne scritta il 3 gennaio 1944 e poi affidata in una busta chiusa a mons. Correira, che a sua volta la consegnò a papa Pio XII. Giovanni XXIII e anche Paolo VI decisero di non rivelare il Terzo Segreto, poi invece definitivamente diffuso da Papa Giovanni Paolo II in occasione della beatificazione di Jacinta e Francisco il 13 maggio 2000. Nella prima parte del messaggio della Madonna si parla della visione dell’inferno, definito «un grande mare di fuoco, con demoni e anime». Il secondo invece riguardava la premonizione sullo scoppio della Seconda Guerra Mondiale: «Una guerra atea, contro la fede, contro Dio, contro il popolo di Dio. Una guerra che voleva sterminare il giudaismo da dove provenivano Gesù Cristo, la Madonna e gli Apostoli che ci hanno trasmesso la parola di Dio e il dono della fede, della speranza e della carità, popolo eletto da Dio, scelto fin dal principio: “la salvezza viene dai giudei”», si legge nel messaggio trascritto da Suor Lucia. Infine l’ultimo, quello più controverso perché non chiaro ancora oggi a cosa possa riferirsi: «E vedemmo in una luce immensa, che è Dio, (“qualcosa di simile a come si vedono le persone in uno specchio quando vi passano davanti”) un vescovo vestito di bianco, (“abbiamo avuto il presentimento che fosse il Santo Padre”) insieme a vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose salire una montagna ripida, in cima alla quale c’era una grande Croce di tronchi grezzi come se fosse di sughero con la corteccia; il Santo Padre, prima di arrivarvi, attraversò una grande città mezza in rovina e mezzo tremulo, con passo vacillante, afflitto di dolore e di pena, pregava per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo cammino; giunto alla cima del monte, prostrato in ginocchio ai piedi della grande Croce, venne ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi di arma da fuoco e frecce, e allo stesso modo morirono gli uni dopo gli altri i vescovi, sacerdoti, religiosi, religiose e varie persone secolari, uomini e donne di varie classi e posizioni. Sotto i due bracci della Croce c’erano due Angeli ognuno con un innaffiatoio di cristallo nella mano, nei quali raccoglievano il sangue dei Martiri e con esso irrigavano le anime che si avvicinavano a Dio». Il Terzo Segreto si riferirebbe si riferirebbe alla Penitenza e al sacrificio dei martiri della Chiesa, come ha spiegato l’allora Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede Joseph Ratzinger: in molto pensarono all’attentato che subì Papa Giovanni Paolo il 13 maggio 1981, “curiosamente” proprio nel giorno della Madonna di Fatima. «Era stata una mano materna a guidare la traiettoria della pallottola, permettendo al “papa agonizzante” di fermarsi sulla soglia della morte», furono le parole del Santo Padre Karol Wojtyla. Illuminante in tal senso e che “risolver” il pur rimanente mistero sui Segreti di Fatima, il commento teologico dato dal futuro Papa Benedetto XVI: «La parola chiave di questo “Segreto”, è il triplice grido: “Penitenza, Penitenza, Penitenza!… A suor Lucia appariva sempre più chiaramente come lo scopo di tutte quante le apparizioni sia stato quello di far crescere sempre più nella fede, nella speranza e nella carità – tutto il resto intendeva portare solo a questo….». Di recente, davanti all’orrore della guerra in Ucraina, il vaticanista Saverio Gaeta sottolineò come nella profezia di Fatima, contenuta nel secondo segreto consegnato dalla Madonna ai tre pastorelli portoghesi, si parla di una guerra molto più grave di quelle precedenti. Ebbene, come poi spiega anche Mons. Domenico Sigalini, la scelta del Papa di consacrare la guerra alla Madonna di Fatima «Vuol collegare questo aspetto a quella apparizione di Fatima che è un fatto concreto che ha determinato tanti stravolgimenti nel mondo».







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