Malala Yousafzai, la ragazzina di Mingora che a undici anni aveva dovuto sfidare i talebani pachistani, è diventata famosa in tutto il mondo per il suo coraggio tanto da meritarsi il premio Nobel per la Pace. A 22 anni, anni dopo i fatti che le sono valsi in Nobel e il colpo di pistola alla testa che i talebani le avevano inferto perché non volevano che vivesse la sua vita, Malala ha chiuso il percorso che aveva iniziato proprio allora, volendosi garantire un’istruzione di primo livello in barba a chi diceva che una ragazza non avesse diritto di studiare. Nel 2012 aveva subito l’attentato che le era quasi costato la vita, oggi si è laureata ad Oxford e forse, per la prima volta nella sua vita, Malala può finalmente rilassarsi: “È difficile esprimere la gioia e la gratitudine che provo per aver completato il mio corso di laurea in Filosofia, Politica ed Economia a Oxford. Non so cosa mi riserva il futuro. Per adesso sarà Netflix, leggere e dormire.”
MALALA, IL SOGNO DI DIVENTARE PRIMO MINISTRO
Malala da bambina sognava di fare il medico e poi, dopo aver visto gli estremisti prendere il potere in varie parti del mondo e non volendo che accadesse anche nel suo Paese, si era ripromessa di diventare primo ministro del Pakistan. I genitori e i fratelli la raggiunsero a Birmingham, in Inghilterra, dove era stata ricoverata e operata d’urgenza in seguito all’attentato del 2012. Fu allora che arrivò la promessa del padre Ziauddin di rientrare comunque in Pakistan non appena fosse completamente guarita. Promessa che è stata mantenuta due anni fa, ma solo per una breve visita, considerando Malala più al sicuro nel Regno Unito e anche per permettere alla ragazza di proseguire i suoi studi, ora finalmente coronati presso la prestigiosissima università di Oxford. In questi anni però sull’attentato a Malala non è mai stata fatta davvero chiarezza, nonostante la grande attenzione mediatica seguita all’assegnazione del premio Nobel.