A Le Iene l'inchiesta sulla malasanità a Palermo: gli audio choc registrati dal dottor Ceronia che incastrerebbero il primario Damiano Librizzi
Per la prima volta, durante la puntata di questa sera del programma Le Iene – in onda sempre su Italia 1 in prima serata e fino a mezzanotte – verranno mandati in onda degli scioccanti audio che proverebbero senza quasi ombra di dubbio dello stato della malasanità a Palermo, registrati dal dirigente di chirurgia Francesco Caronia che ha scelto di rompere il silenzio esasperato dalle continue richieste assolutamente fuori dall’etica medica che avrebbe ricevuto – e sarebbe stato costretto ad accettare – dal primario del reparto di chirurgia toracica: il caso di malasanità a Palermo – peraltro – ruoterebbe all’ospedale Civico; ma prima di entrare nel vivo è sempre bene precisare che per ora non ci sono conferme che il racconto del medico sia giuridicamente reale.
Partendo dal principio, il dottor Ceronia racconta all’inviato delle Iene Gaetano Pecoraro di essersi rivolto alla redazione solamente dopo aver percorso – fallimentarmente – la via giuridica: gli audio infatti li avrebbe registrati a partire dal luglio 2022 per numerosi mesi consecutivi, presentando un totale di otto differenti querele che – racconta – non sono servite “assolutamente [a] nulla” dato che ad oggi nessuno avrebbe preso alcun tipo di provvedimento; ma neppure aperto delle indagini per giungere ad una qualche verità.
Malasanità a Palermo: a Le Iene la denuncia del dottor Ceronia contro il primario Damiano Librizzi
Nel suo lungo racconto sulla malasanità a Palermo – almeno, nel reparto nel quale lavora – il dottor Ceronia spiega all’inviato delle Iene che negli anni in reparto avrebbe assistito a fatti gravissimi partiti dalle circa “277 (..) cartelle cliniche falsificate” che sono già state segnalate, passando per “pazienti operati a mio avviso in maniera non corretta” ed altri degenti costretti alla “sala operatoria solo per colmare delle sedute”, ed arrivando – addirittura – a “scelte chirurgiche che hanno determinato il decesso di alcuni pazienti“.
Non solo, perché la malasanità a Palermo sarebbe passata anche per il tentativo – spesso riuscito – di “ottenere rimborsi superiori” da parte della Regione falsificando le procedure attuate, per la dimissione di “pazienti deceduti come se fossero vivi” solamente per svuotare più rapidamente i lettini dei reparti: dietro a tutto questo secondo il dottor Ceronia ci sarebbe – soprattutto, ma forse non solo – il primario Damiano Librizzi il cui mantra in reparto è quello di “operare perché sennò ci chiudono”.