Mogol, iconico paroliere della musica italiana, di rado si è raccontato a proposito della malattia vissuta in passato.
La musica è senza dubbio l’habitat naturale della sua arte; Mogol – all’anagrafe Giulio Rapetti – ha scritto pagine indelebili con le sue creazioni donate agli interpreti più altisonanti della musica italiana. Il suo legame con i più grandi e l’affetto instaurato con il pubblico sono fonte costante di curiosità e in alcuni casi anche di apprensione; il paroliere desto la preoccupazione degli appassionati e non solo alcuni anni fa quando, per via della malattia, dovette sottoporsi ad un delicato intervento al cuore.

Mogol non ha mai parlato apertamente della malattia; attento a dare risonanza alle sue gesta artistiche e sempre protettivo nei confronti della sua vita privata e personale. Eppure, in un’intervista di diversi anni fa (2020) ad Io e Te – come riporta un articolo de Il Mattino – il paroliere si raccontò a Pierluigi Diaco partendo proprio dall’operazione fatta di recente per via della malattia. “Lo scorso anno sono stato operato al cuore e mi hanno dovuto mettere 4 bypass”.
Mogol dopo la malattia: “Ho capito che accettare equivale a pregare…”
A dispetto di quei momenti difficili per la malattia e per l’operazione delicata, Mogol svelò con grande serenità e consapevolezza di aver vissuto il tutto con grande accettazione e, per l’appunto, serenità. “Ho capito quanto era importante accettare, che equivale a pregare”. Sempre nel programma di Pierluigi Diaco – riporta Il Mattino – Il paroliere asserì: “Bisogna imparare ad accettare il proprio destino, ciò che la vita ci riserva”.
A oggi non sussistono ulteriori aggiornamenti sulla malattia di Mogol, sempre in virtù della grande discrezione che gli appartiene. Sappiamo però che in diverse occasioni è stato testimonial di campagne per la prevenzione e attenzione riguardante alle patologie legate al sistema cardiocircolatorio; a testimonianza di quanto appreso personalmente dalla propria esperienza alle prese con la malattia.
