MALATTIA PAPA FRANCESCO: COSA DICE IL CERTIFICATO DI MORTE
Non è la malattia per il quale era stato ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma ad aver stroncato Papa Francesco. È morto in seguito a un ictus cerebrale causato da problemi vascolari. Pertanto, la polmonite non è la prima causa della morte di Bergoglio. A stabilirlo è il certificato di morte diffuso dal Vaticano, il cui testo parla di ictus cerebri, per il quale il Santo Padre è finito in coma, e di collasso cardiocircolatorio irreversibile.
Il documento, firmato dal professor Andrea Arcangeli che in Vaticano guida la direzione di Sanità e igiene, fa il punto anche sui recenti problemi del pontefice, che aveva sofferto di insufficienza respiratoria acuta in relazione alla polmonite bilaterale multimicrobica, ma era affetto anche da bronchiectasie multiple, ipertensione arteriosa e diabete di tipo II.
COS’È L’ICTUS E I PRESUNTI SEGNALI SULLA MORTE IMMINENTE
L’ictus per il quale Papa Francesco è andato in coma è un danno al tessuto cerebrale per un afflusso di sangue insufficiente in un’area del cervello. Ci sono, però, due tipi di ictus: quello ischemico è causato dalla chiusura di un’arteria del cervello, quello emorragico dalla rottura. Quest’ultimo è il caso riconducibile a Bergoglio. Non è passato inosservato l’ematoma presente sul volto, che potrebbe essere legato proprio all’emorragia.
Una condizione che potrebbe essersi aggravata nelle ultime ore portando alla morte il pontefice, che nelle sue ultime ore di vita era apparso rigido e pallido, condizioni che sono presenti nei casi di gravi emorragie. Ma dopo la notizia della sua morte si è riflettuto anche su alcuni possibili segnali della cosiddetta “facies hippocratica“, la faccia ippocratica, chiamata così per il primo medico che ne parlò, Ippocrate.
Durante la celebrazione della Pasqua, infatti, Papa Francesco aveva mostrato alcune caratteristiche particolari, come naso affilato, occhi infossati e tempie incavate, inoltre la pelle del viso era tesa e secca, il colorito livido. Secondo il medico greco, sono segni tipici dei malati che sono prossimi alla morte, infatti nel Prognostico scriveva che se entro un determinato periodo di tempo non si registrano miglioramenti, allora bisogna considerarli segni che preannunciano la morte.
COM’È MORTO PAPA FRANCESCO: LE ULTIME ORE
Della malattia di Papa Francesco e delle sue condizioni di salute ha parlato nelle ultime ore anche Sergio Alfieri, primario di chirurgia oncologica addominale del Gemelli e coordinatore dei medici che si sono occupati del pontefice, di cui è stato medico personale, da quando nel 2021 lo operò all’addome. A Repubblica ha raccontato di essere stato contattato lunedì alle ore 5:30 per il malore di Bergoglio: alle 5 si era svegliato per bere acqua, ma qualcosa non andava. Il medico rianimatore, sempre di turno in Vaticano, si è quindi messo in contatto con Alfieri, che lo ha trovato con ossigeno e flebo al suo arrivo.
Ma Papa Francesco non è mai arrivato al Gemelli, che Alfieri aveva subito preallertato, perché al suo arrivo a Santa Marta ha constatato che Bergoglio aveva gli occhi aperti, ma non rispondeva agli stimoli. Così ha capito che era in coma e non si poteva fare più nulla, ha spiegato al Corriere. Trasferirlo in ospedale non sarebbe stato utile, perché rischiava di morire nel trasporto, infatti è spirato poco dopo.
A Repubblica, invece, ha aggiunto che gli aveva chiesto di evitare l’accanimento terapeutico. Gliene aveva già parlato nel 2021, ma in occasione dell’ultimo ricovero gli chiese espressamente di non intubarlo, se si fosse reso necessario. Per quanto riguarda le possibili cause dell’ictus, Alfieri non esclude che possa essere “partito un embolo” per il quale si è verificata l’occlusione di un vaso sanguigno del cervello e che poi ci sia stata un’emorragia.