Marcello Gemmato ha fornito al <em>Corriere</em> alcuni chiarimenti riguardo al Piano Nazionale malattie rare approvato lo scorso 24 maggio.
Un Piano Nazionale malattie rare comprensivo di interventi mirati per dare risposte concrete alle persone con malattia rara e ai loro familiari. Questo è quanto è stato ratificato lo scorso 25 maggio, col commento entusiasta del sottosegretario alla salute Marcello Gemmato, che alla Conferenza Stato-Regioni , ha affermato come il documento non debba essere visto come un punto di arrivo, ma come uno ‘start’ ad azioni concrete per migliorare l’accesso alle terapie, declinare e sfruttare efficacemente le reti e l’utilizzo dei dati, dare piena attuazione alla Legge 175/2021 con maggiore speditezza e superare le disuguaglianze regionali.
Proprio quest’ultimo poi è uno dei principali obiettivi. “L’accesso alle cure senza distinzioni fra Nord e Sud dovrebbe essere la regola” ha dichiarato infatti Gemmato al Corriere. Ci sarà tempo un anno affinchè le disposizioni contenute nel piano trovino piena attuazione. E per realizzare tutti gli obiettivi sono stati stanziati 25 milioni per il 2023 e altrettante risorse per il 2024. Manca solo il decreto per la distribuzione.
GEMMATO: “PERCORSI DI DIAGNOSI E CURE UNIFORMI PER LE MALATTIE RARE”
Restando sempre nell’ottica di un accorciamento delle distanze tra Nord e Sud, Gemmato, nel corso sempre dell’intervista rilasciata al Corriere, ha affermato: “l’obiettivo principale è eliminare la sperequazione tra Regioni e, a volte, addirittura tra Asl di una stessa Regione. Ci saranno percorsi di diagnosi e cura uniformi e centri di riferimento in ogni Regione. Queste famiglie non devono affrontare viaggi della speranza lontano da casa”.
E ha anche aggiunto: “L’accesso ai farmaci deve essere garantito secondo principi di efficacia, tempestività, equità e semplificazione dei percorsi sia per quanto riguarda le terapie con azione mirata sulla patologia sia quelli sintomatici e di supporto. Ci sarà anche un elenco unico di trattamenti a carico del servizio sanitario da distribuire”. Con riferimento poi ai trattamenti non farmacologici, quali alimenti speciali, integratori, parafarmaci e cosmetici, dispositivi medici, protesi, ausili e riabilitazione, Gemmato ha garantito che anche in questi casi ci sarà un elenco nazionale per agevolare i pazienti con malattie rare.