È stata presentata ufficialmente al Senato un proposta di legge – precisamente la numero 1496 – a firma della leghista Tilde Minasi con l’obiettivo di introdurre il reato di “manipolazione psicologica e mentale” per colmare un vero e proprio vuoto normativo che da oltre 40 anni rende impossibile punire i santoni e le guide spirituali delle sette e delle psico-sette: un fenomeno – quest’ultimo – sempre più diffuso e che coinvolge persone di ogni età, mentalmente annullate per seguire un carismatico leader.
Facendo prima di tutto un passo indietro, è bene ricordare che del tema della punibilità delle sette si parla fin dal 1981 quando la Consulta dichiaro costituzionalmente illegittimo l’uso del reato di “plagio” per questa specifica fattispecie, chiedendo ai decisori politici di legiferare in tal senso: neanche a dirlo, da quel momento ad oggi l’unica vera iniziativa giuridica è quella recentissima di Minasi, che va a inserire il reato di manipolazione psicologica e mentale in seno all’articolo 613-quater del codice penale.
Nel dettaglio, per quello che sappiamo fino a questo momento – e che potrebbe subire ancora lievi modifiche nel corso delle discussioni ufficiali in Senato e Parlamento -, il reato di manipolazione psicologica e mentale scatta nel caso in cui uno o più soggetti “nell’ambito di un gruppo” sfruttano i meccanismi della “dipendenza psicologica o fisica” per limitare la “libertà di autodeterminazione o la capacità di discernimento” di un soggetto vittima.
La pena prevista per ora dal disegno di legge sulla manipolazione psicologica e mentale è di un minimo di 3 e un massimo di 8 anni di reclusione, con l’aggravante della vittima minorenne che fa scattare una pena minima pari ad almeno sei anni; mentre viene anche prevista l’istruzione di un registro nazionale delle sette e delle psico-sette, dei loro membri e dei leader in modo da rendere più semplice le attività investigative da parte degli inquirenti.

Minasi (Lega): “La legge sulla manipolazione psicologica e mentale per limitare il dilagante fenomeno delle sette”
Sulle pagine di PalermoToday, la leghista Minasi ha spiegato che il reato di manipolazione psicologica e mentale diventa sempre più importante con “il dilagare del fenomeno” delle sette, guidate da “santoni, truffatori e persone senza scrupoli” che riescono – appunto, attraverso la manipolazione – a “distruggere le vittime e le loro famiglie“: un fenomeno ad oggi del tutto impossibile da combattere e perseguire penalmente, ragione per cui la proposta diventa – a dir poco – fondamentale.
L’attenzione del testo sulla manipolazione psicologica e mentale è posta poi anche sulle cosiddette psico-sette che – ricorda sempre Minasi – sfruttano le tecniche dell’isolamento, dell’indottrinamento, delle trance ipnotiche indotte nelle vittime e “non di rado” anche della vera e propria “manipolazione sessuale”, tutto al fine ultimo (condiviso con le sette tradizionali) di “destrutturare (..) progressivamente la personalità” e la mentalità “dell’adepto”.