Per Lucrezia Hailè Selassiè, detta Lulù, ex compagna di Manuel Bortuzzo, è stata chiesta una condanna di un anno e 4 mesi, nell’ambito del processo celebrato con rito abbreviato per stalking. Lo scrive l’agenzia Ansa attraverso il suo sito web, specificando che la richiesta è arrivata da parte della Procura di Roma nei confronti della giovane ragazza etiope che il nuotatore paralimpico aveva conosciuto nella casa del Grande Fratello.
Il loro amore, che sembrava destinato a sbocciare definitivamente, è invece naufragato, ma quando Manuel Bortuzzo e la Selassiè si sono lasciati, lei non ha evidentemente accettato la fine della loro relazione, di conseguenza ha iniziato a perseguitare il giovane nuotatore che ricordiamo, era rimasto paralizzato dopo essere stato raggiunto con un colpo di pistola alla schiena mentre si trovava in quel di Roma con la sua vecchia fidanzata.
MANUEL BORTUZZO, LULÙ SELASSIÈ: COS’ACCADDE DOPO IL GF
La Selassiè ha quindi perseguitato Manuel Bortuzzo, seguendolo ad esempio nelle sue trasferte, facendogli delle “piazzate” non gradite, e alla fine l’ex concorrente del Grande Fratello, esasperato, non ha potuto fare altro che denunciare la sua ex compagna appunto per stalking. Ne è nata così una indagine al termine della quale è scattato un processo, come detto sopra, con rito abbreviato, per cui la Procura ha chiesto una condanna.
Fra i vari episodi segnalati dal nuotatore, vincitore della medaglia di bronzo alle Paralimpiadi di Parigi 2024, anche delle minacce di morte se non fosse tornato con lei, una situazione esasperante che si spera possa terminare definitivamente grazie alla giustizia. Manuel Bortuzzo e Lucrezia Selassié si erano conosciuti durante l’edizione 2021-2022 del Grande Fratello Vip, e dopo la fine dell’amore, la 27enne aveva iniziato a vessare l’ex compagno, al punto che inizialmente era stata destinataria di un divieto di avvicinamento.
MANUEL BORTUZZO, LULÙ SELASSIÈ: COSA DICONO I PM
La ragazza è stata quindi costretta ad indossare il braccialetto elettronico, di modo da poter avvisare Manuel Bortuzzo ogni qual volta la stessa fosse nei paraggi. Secondo quanto scrivono i pubblici ministeri nel capo di imputazione, la giovane etiope avrebbe procurato al suo ex “uno stato di ansia” ma anche di paura, viste le minacce di morte. Manuel Bortuzzo era arrivato a temere per la propria incolumità, aggiungono i magistrati, di conseguenza lo stesso era stato costretto a “cambiare le proprie abitudini di vita”.
Il nuotatore non si sentiva più libero negli spostamenti, aveva paura ad uscire di casa, e soprattutto, temeva che iniziando una nuova relazione avrebbe fatto infuriare ancora di più l’ex fidanzata. Ricordiamo che affinchè si prefiguri il reato di stalking deve insorgere nella vittima uno stato di stress, la paura per la propria vita e la necessità di cambiare le proprie abitudini quotidiane, tre condizioni che si sono verificate in pieno per i giudici, in Manuel Bortuzzo. Ricordiamo che il processo si concluderà il prossimo 3 aprile, quando verrà emessa la sentenza definitiva e si capirà se la Selassìè sarà condannata o meno.