Si pensava che il ritrovamento dei resti del corpo di Mara Favro – la 51enne sparita più di un anno fa da Chiomonte – potesse aiutare a far luce sul lungo mistero della sua morte, ma in realtà i primissimi risultati della perizia necroscopica effettuata sulle ossa della donna sembrano smentire questa ipotesi, lasciando aperti quegli stessi dubbi che da oltre un anno rendono questa vicenda un vero e proprio giallo complesso da risolvere.
Prima di arrivare alle novità anticipate in questi giorni dal settimanale Giallo, è utile ricordare che Maro Favro sparì nel nulla notte tra il 7 e l’8 marzo del 2024: quella sera, come di consueto, lavorò nella pizzeria “Don Ciccio” di Chimonte prima di allontanarsi – secondo il suo datore Vincenzo “Luca” Milione – e tornare poco a recuperare le chiavi di casa dimenticate nel locale; mentre le ultime tracce certe sono un selfie che la donna si sarebbe scattata alle 5:57 del mattino e alcuni messaggi inviati a un amico.
Le ricerche di Mara Favro sono durate parecchi mesi, concludendosi solamente dopo il ritrovamento dei resti ossei della donna in un bosco che si trova circa a metà strada tra il locale e l’abitazione della 51enne; mentre ancora prima sia Milione che l’ex pizzaiolo del locale, Cosimo Esposito, sono stati iscritti nel registro degli indagati in quanto ultime persone ad aver visto Mara Favro in vita, pur professandosi entrambi del tutto innocenti.
Mara Favro, dall’autopsia non emergono dettagli certi sulla causa della morte: i primi risultati
Tornando a noi, dopo mesi di dubbi, domande e indiscrezioni, si pensava – come dicevamo in apertura – che il ritrovamento dei resti di Mara Favro avrebbe aiutato a far luce sul mistero della sua sparizione e morte: il corpo era ormai in avanzatissimo stato di decomposizione e solamente parziale (circostanza forse legata alla presenza nell’area di animali selvatici che potrebbero aver spostato le ossa dalle 51enne), poco distante da un paio di occhiali da sole simili a quelli di Mara Favro e dal suo reggiseno appeso a un albero.

La circostanza del ritrovamento del corpo di Mara Favro è di per sé singolare visto che in quella stessa area erano state già effettuate delle ricerche nelle settimane precedenti; mentre aggiunge ulteriore complessità la perizia: secondo i medici legali, infatti, l’unica certezza scientifica ricavabile dall’analisi delle ossa è che il corpo avrebbe subito numerose fratture prima o dopo la morte; mentre è del tutto incomprensibile se la donna sia stata uccisa e gettata nel dirupo in cui è stata trovata (con le fratture collegate a un corpo contundente), oppure se si sia trattato di un incidente o di un suicidio (e qui la frattura sarebbe collegate all’impatto con i sassi presenti nel dirupo).