L'Amministratore delegato di Pirelli Marco Tronchetti Provera ha criticato il Green Deal, il Riarmo UE e la strategia commerciale di Trump: le sue parole
L’Amministratore delegato di Pirelli, Marco Tronchetti Provera, nella serata di ieri è stato ospitato nel salotto della trasmissione “PiazzaPulita”, parlando con il conduttore Corrado Formigli dell’attualità tra gli Stati Uniti (che conosce bene per i suoi ampi interessi economici sul suolo statunitense), l’Europa e la Cina, parlando di quelle che sono le novità della battaglia commerciale dei dazi e del dannoso Green Deal europeo che ha messo in ginocchio un settore per lui fondamentale come quello dell’automotive.
Partendo proprio dagli USA, Marco Tronchetti Provera ha criticato “l’imprevedibilità di Trump con le sue azioni contraddittorie”, sostenendo che sia un atteggiamento che “lascia perplessi”: in tal senso, i dazi secondo l’AD di Pirelli “creano confusione e riducono la crescita” mondiale, a suo avviso peraltro senza che possano veramente riuscire a “bloccare la globalizzazione” visto che “la filiera produttiva e dei servizi non si fermeranno”.
Dal canto di Marco Tronchetti Provera ora servirà “capire se Trump sta eseguendo il piano che aveva annunciato agli elettori” durante la sua campagna pre-voto e se avrà successo, oppure – forse soprattutto – “se poi arriverà a un punto in cui dovrà tornare sui suoi passi per ridurre l’inflazione” della quale emergono già ora alcuni campanelli d’allarme, con quest’ultimo punto che l’AD di Pirelli ritiene che “sarà necessario”.

Marco Tronchetti Provera: “Green deal e Riarmo UE sono due follie che non servono a nulla”
Passando al tema del Green Deal UE, Marco Tronchetti Provera non fatica a definire “quello che ha fatto l’Europa” come “un grave errore che ha permesso alla Cina di recuperare dieci anni di competitività puntando tutto sull’elettrico: è stato un regalo enorme alla Cina”, oltre che una vera e propria “follia” perché, dal suo punto di vista, era necessario “procedere con gradualità, valutando quali sono le cause primarie e creando le infrastrutture” utili per affrontare il problema, perché “se uno non crea le infrastrutture la domanda non cresce”.
Infine, l’ultimo argomento affrontato da Marco Tronchetti Provera è quello del riarmo europeo, sostenendo che, dal suo punto di vista, “l’unica Europa che conosco armata era quella che combatteva l’uno contro l’altro”, spiegando che “il riarmo non mi torna come definizione” ma non faticando neppure a notare che “se poi guardiamo i numeri è la Germania a riarmarsi e l’Europa ci dice solo che possiamo fare più debito”, mentre, a suo avviso, la cosa migliore sarebbe “fissare uno standard” sugli armamenti.