Maria Sharapova si ritira dal tennis. La notizia, affidata ad un articolo scritto per Vanity Fair, è ufficiale: a 32 anni la russa dice stop in maniera definitiva, ma a dire il vero la sua carriera si era interrotta nel 2016 con l’anno e mezzo di sospensione per doping (l’avevano “pizzicata” per il Meldonium, poi diventato celeberrimo all’interno dello scandalo russo). Cinque titoli Wta, 36 titoli da professionista, numero 1 del mondo a 18 anni: eppure Maria Sharapova si iscrive al lungo elenco dei “what if” nel mondo dello sport. Nel tennis femminile i casi di Maureen Connolly e Monica Seles sono certamente diversi, mentre lei potrebbe essere paragonata a Tracy Austin e Martina Hingis: straordinari talenti che sono caduti vittime di costanti infortuni che ne hanno minato la carriera. La Sharapova, che certamente ha anche avuto uno straordinario successo per l’avvenenza (ma che è anche stata capace di costruirsi un’immagine extra-tennis con tante attività parallele), di fatto già a 20 anni ha iniziato ad avere problemi: all’epoca aveva già vinto due Major e le Wta Finals ma la borsite alla spalla l’ha costretta a tanti interventi chirurgici e di fatto le ha impedito di arrivare a dominare. Tornata in campo, ha ripreso regolarmente e vinto ancora: tuttavia quello straordinario servizio in grado di fare la differenza contro qualunque avversaria l’ha giocoforza abbandonata, Maria non ha saputo (o potuto) costruire qualche arma alternativa e così la sua pericolosità è calata. Dopo la squalifica non è più stata lei: è riuscita certamente a giocare un quarto di finale al Roland Garros (2018) ma negli ultimi tre Slam è stata fatta fuori al primo turno. Diciamolo candidamente, senza timore di sbagliare: Maria Sharapova era di fatto una ex giocatrice da tempo, perché una come lei non poteva scendere a compromessi con una carriera in declino. Infatti, ha detto stop.
MARIA SHARAPOVA SI RITIRA: LA STORIA DELLA RUSSA
La notizia del ritorno di Maria Sharapova non può non essere “celebrata” con lo straordinario avvento della russa a Wimbledon 2004: aveva 17 anni, certamente il suo nome era già noto agli addetti ai lavori che però non erano ancora pronti a vederla arrivare in finale e dominare Serena Williams, vincendo il suo primo Slam da teenager. Finalmente, dopo anni di dominio senza sconti, le sorelle statunitensi avevano trovato pane per i loro denti: oggi fa quasi impressione ricordare quel viso da bambina e le corse verso la tribuna, ad abbracciare il padre e farsi passare un telefonino per provare a contattare la mamma (che è rimasta in Russia). Sarebbe stato solo l’inizio di un grande viaggio: le Wta Finals poco dopo (sarebbe stata la seconda e ultima volta in cui avrebbe sconfitto Serena, in una rivalità a senso unico), gli Us Open nel 2006, gli Australian Open quando ancora doveva compiere 21 anni. Dopo Melbourne, la russa cresciuta in Florida ha iniziato sul serio ad accusare problemi alla spalla: ha continuato a vincere titoli (due volte Roma, poi Stoccarda, Indian Wells) e ha aggiunto due Roland Garros alla sua bacheca completando lei pure il Grande Slam in carriera, ma si è capito abbastanza in fretta che non era più la stessa. L’ultimo trofeo è il Tianjin Open nell’ottobre 2017, ma i grossi calibri mancano dal terzo Internazionale d’Italia e, per quello bisogna tornare al 2015; in più, dopo la vicenda del doping la Sharapova, già poco simpatica a molte colleghe per l’atteggiamento freddo e distaccato, si sono apertamente schierate contro di lei. Forse anche per questo Masha ha scelto di dire basta; di certo ci resterà il grande dubbio su quello che ancora avrebbe vinto se non fosse stato per gli infortuni, ma tutto sommato la ringraziamo per esserci stata, nel mondo del tennis giocato, e averci fatti divertire con le sue partite.