Marine Le Pen ospite della Scuola di formazione politica della Lega: l'alleanza con Salvini e le sfide contro l'UE “Macron e Von der Leyen fomentano guerra”
DOPO IL CONGRESSO DELLA LEGA MARINE LE PEN ANCORA OSPITE DI SALVINI: ECCO DOVE SARÀ OGGI
Dopo aver assistito al Regina Coeli di Papa Leone XIV in Piazza San Pietro, la leader della destra francese Marine Le Pen parlerà questo pomeriggio alla Scuola di formazione politica della Lega a Roma, invitata dall’amico e alleato in Europa Matteo Salvini per presenziare l’ultima giornata della X edizione del percorso politico dal titolo “Penso, conosco, creo”.
Mentre i tumulti in Francia non si placano dopo la sentenza sull’ineleggibilità della candidata favorita alle Elezioni Presidenziali del 2027, con i sondaggi in continua crescita anche ora, Le Pen terrà una lezione sulla comunicazione e la formazione politica ai giovani del Carroccio. «Sempre un piacere e un onore incontrare l’amica Marine Le Pen», è il saluto su X del vicepremier e leader leghista Salvini, annunciando la presenza della fondatrice di Rassemblement National all’ultima giornata della Scuola di Formazione Politica della Lega.
Prima del discorso di chiusura dello stesso Segretario federale del Carroccio è proprio Le Pen che torna a parlare alla base della Lega dopo la presenza con Jordan Bardella all’ultimo Congresso Federale. «Combattiva, sorridente, determinata a vincere le elezioni presidenziali in Francia nel 2027», scrive ancora Salvini lodando la posizione di Marine nel non voler farsi intimidire dalle sentenze e le condanne in primo grado.
Un piacere e un onore poter incontrare l’amica @MLP_officiel, che questo pomeriggio sarà ospite della Scuola di Formazione Politica della Lega.
Combattiva, sorridente, determinata a vincere le elezioni presidenziali in Francia nel 2027 senza farsi intimidire.
Stiamo lavorando… pic.twitter.com/cdXeRaIoIZ
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) May 11, 2025
DA MACRON A PAPA LEONE: IL TEMA DELLA PACE CONTRO IL RIARMO DELL’EUROPA
Il progetto dalla Lega a RN con tutti gli altri Patrioti per l’Europa è quello di cambiare l’UE «della burocrazia e dell’ideologia», idea assolutamente confermata dalla stessa Le Pen nella lunga intervista rilasciata al “Corriere” proprio alla vigilia della ospitata presso la Scuola di formazione politica del Carroccio. Le idee di Salvini sono le medesime del RN di Le Pen, ammette Marine, «è un uomo coraggioso, fedele e dalla grande forza di volontà, un vero amico».
Non nasconde Le Pen i dissapori e le divergenze avute in passato anche recente con Giorgia Meloni, pur riconoscendole un indubbio ruolo fondamentale nella politica internazionale: l’appello della leader RN resta il medesimo, ovvero convincere i Conservatori europei di Meloni e Morawiecki di strappare l’appoggio a Von der Leyen e rappresentare una vera grande forza di opposizione della destra anti-burocrazia e anti-ideologia, «è più quello che unisce di quello che ci separa». Marine Le Pen punta ad un vero “rinascimento dei rapporti tra Francia e Italia”, superando gli errori di Macron e puntando ad un dialogo vero e sincero con il Governo Meloni, partendo dalla grande alleanza con la Lega.
Contro il riarmo UE, contro il perdurare della guerra in Ucraina (dove rimane però comunque la denuncia dell’aggressione russa tra Lega, Rn e Fratelli d’Italia) e contro le politiche della Commissione Von der Leyen: questo il piano politico di Le Pen e Bardella verso le Presidenziali francesi ma verso soprattutto i 5 anni i Legislatura europea appena cominciati. Felicemente colpita dalle parole e le prime posizioni di Papa Leone XIV, a cominciare dal nome scelto che promette di guardare alla pace vera con attenzione per il tema sociale degli ultimi, è una “speranza di pace” in un mondo invece «funestato da tanti luoghi difficili».
Sempre al “Corriere” la leader della destra a Parigi ringrazia i tentativi di Trump di puntare realmente ad una pace globale sui vari conflitti, tutto il contrario del Presidente Macron il quale invece, secondo Marine, «fomenta la guerra» assieme a Von der Leyen con il Piano Riarmo 2030. L’Europa di oggi, contro cui combatte Le Pen, non ama le sconfitte elettorali (dalla Romania alla Moldavia, passando per la stessa Italia di Meloni e Salvini), «sono pronti ad andare contro i popoli per schiacciare quelli che danno fastidio» e che di fatto non pensano come le maggioranze europeiste a Bruxelles.
LE PAROLE DI LE PEN E SALVINI AL TERMINE DELLA LEZIONE
Non lo esclude affatto, nell’immediato futuro la speranza di Marine Le Pen è quella di incontrare Giorgia Meloni per mettere a punto strategie comuni e collaborazione per il futuro dell’Europa e dei rapporti stessi tra Francia e Italia: lo ha detto aprendo la conferenza stampa successiva alla lezione tenuta oggi pomeriggio alla Scuola di formazione politica della Lega, con a fianco Matteo Salvini chiamato come sempre alla “mediazione” delle due donne più importanti della destra mondiale.
Per il resto il “piatto” politico di giornata vede numerosi spunti lanciati dal duo di leader fondatori dei Patrioti per l’Europa, il primo gruppo di opposizione a Von der Leyen a Bruxelles: a cominciare con l’accusa neanche troppo velata contro l’UE di voler influenzare elezioni e politiche negli altri Paesi dove non vige la stessa maggioranza “Ursula”, «Ci sono media e Ong pagati dall’Unione europea per rendere digeribili politiche che non erano digeribili». Il riferimento va alla Romania, ma anche alla Georgia, la Moldavia, così come la Germania e in qualche modo anche Italia e Francia: per Le Pen l’UE punta sempre più a lottare contro i propri rivali politici.
Entrambi lodano le parole di Papa Leone XIV sulla pace, sottolineando come invece dalle parti dell’Eliseo l’intento di Macron sembra andare nell’esatta opposta direzione: «quello che sta facendo sembra più preparare la guerra», accusa Le Pen parlando nella sede di Palazzo Rospigliosi dopo la conclusione della Scuola di formazione politica del Carroccio.
Salvini con la leader di RN accusa Von der Leyen e soci di approfittare delle varie emergenze, dal Covid alla guerra fino alla crisi energetica, per «strappare alle nazioni delle competenze, al di là dei trattati». Occorrerebbe puntare sulla difesa della sicurezza nazionale, ma senza piani di riarmo generalizzato, andando a toccare l’emergenza della migrazione irregolare: serve soprattutto, conclude Marine Le Pen, che Bruxelles «non arrivi a governare ogni ambito della nostra vita».