A Storie Italiane le novità sul caso Mario Biondo: gli inquirenti di Madrid ammettono che il decesso dell'uomo non sarebbe legato a un suicidio
La diretta odierna di Storie Italiane è tornata a parlare del caso di Mario Biondo che da oltre 12 anni è al centro di numerosi misteri e dubbi tra la procura spagnola – che indagò sul decesso – che per tutto questo tempo ha sempre sostenuto la tesi del suicidio e la famiglia dell’uomo che non si è mai voluta arrendere a questa “verità”: il caso, peraltro, fu indagato anche in Italia con i nostri inquirenti che giunsero alla conclusione che Mario Biondo fu ucciso; ma si scontrò contro la reticenza di Madrid a collaborare.
Per una svolta sul caso di Mario Biondo si sono dovuti attendere 12 lunghissimi anni: l’uomo, infatti, fu trovato morto il 30 maggio del 2013 impiccato con un foulard a una libreria dell’appartamento in cui abitava con la moglie e dopo la tesi del suicidio, negli ultimi giorni la procura di Madrid ha deciso di recuperare il fascicolo accogliendo la tesi degli inquirenti italiani e ammettendo che non sarebbe stato un suicidio; mentre il fascicolo – purtroppo – resta chiuso perché secondo gli inquirenti spagnoli la sentenza italiana passata in giudicato non permetterebbe di condurre nuove indagini.
I familiari di Mario Biondo: “Solo tre persone avevano le chiavi del suo appartamento”
Presenti in collegamento alla trasmissione Storie Italiane i genitori di Mario Biondo – e in particolare la madre Santina – hanno commentato le novità spiegando che “la procura di Madrid ha detto che la tesi dell’Italia sull’omicidio è veritiera”, ma con la precisazione che “è passata in giudicato”: una tesi ad avviso della madre scorretta perché “non c’è mai stato alcun processo [e] non c’è nessuno che è stato condannato o assolto” con il GIP che si è limitato ad archiviare “per via delle negligenze spagnole”.

“Il corpo – continua la madre di Mario Biondo – è stato riposizionato dopo l’omicidio per simulare un suicidio” e ora la famiglia si dice pronta a “chiedere l’annullamento del provvedimento” originale “loro lo giustificano con il fatto che l’Italia non abbiamo richiesto indagini approfondite, ma in realtà non è vero”; mentre “in assenza dell’annullamento, andremo alla Corte costituzionale spagnola e poi, se la Spagna continuasse ad addurre scuse per non riaprire il procedimento, andiamo direttamente alla CEDU di Strasburgo“.
Sui sospetti che nutrono sull’assassino di Mario Biondo, la madre si limita a citare “il GIP Aiello [che] rilevò che il comportamento della moglie e dei suoi amici presentavano ‘indici sintomatici di sospetto [e] contraddizioni’“; mentre la sorella Emanuela ricorda che “chi l’ha ucciso aveva le chiavi di casa visto che poi la porta è stata chiusa dall’esterno con tre mandate e solo tre persone avevano quelle chiavi” e il padre Pippo precisa che “andremo avanti fino a che non avremo la verità”.
