Mario Roggero ospite questa sera a Fuori dal Coro: chi è il gioielliere che nel 2021 uccise due rapinatori e ferì un terzo, condannato a 14 anni
Dopo la fine del processo d’appello a suo carico, il gioielliere di Cuneo – precisamente di Grinzane Cavour – Mario Roggero interverrà nella serata di oggi, domenica 7 dicembre 2025, nello studio di Fuori dal Coro per raccontare un’altra volta la sua versione di quell’ormai famosa rapina del 2021 nella quale uccise due individui e ne ferì un terzo dopo un tentativo di rapina: un caso che è diventato terreno di un ampio dibattito politico, incentrato sul tema della legittima difesa più volte richiamato dallo stesso Mario Roggero.
Partendo dal principio, per capire e ripercorrere cosa sia successo a Mario Roggero dobbiamo tornare indietro fino al 2021: il 28 aprile, infatti, Andrea Spinelli, Giuseppe Mazzarino e Alessandro Modica si introdussero nella sua gioielleria nel paese alle porte di Cuneo e – brandendo delle pistole – gli intimarono di consegnar loro alcuni oggetti per un valore complessivo di circa 70mila euro; per poi darsi rapidamente alla fuga.
In un moto di coraggio (e, forse, in un desiderio di vendetta), Mario Roggero si mise al loro inseguimento brandendo un revolver che usò per sparare ai tre rapinatori mentre questi fuggivano a bordo della loro auto: Andrea Spinelli e Giuseppe Mazzarino furono colpiti – rispettivamente – sopra alla natica e alla spalla destra, morendo poco dopo; mentre Alessandro Modica si salvò, riportando solamente una ferita relativamente grave.
Mario Roggero condannato a 14 anni di reclusione: è sconto sulla presunta legittima difesa del gioielliere
Il caso di Mario Roggero divenne immediatamente mediatico, tanto che l’uomo fu ospitato in numerose trasmissioni e intervistato da diverse testate: da subito l’uomo riferì di aver agito senza alcun intento di uccidere, sostenendo la tesi della legittima difesa e la volontà di salvare la moglie – in quel momento assieme a lui all’interno della gioielleria -; richiamando anche un precedente furto che aveva subito nel 2015 nel quale non era riuscito a difendersi come avrebbe voluto.

Una tesi che, però, non ha mai convinto veramente gli inquirenti: a loro avviso – e questa è la tesi che è stata portata a processo dall’accusa – la legittime difesa non si applicherebbe dato che nel momento in cui Mario Roggero sparò e uccise i due rapinatori, non correva nessun reale pericolo imminente dato che la rapina si era già conclusa e i tre erano in fuga; versione peraltro avvalorata anche da un video di sorveglianza che ritrae l’attimo esatto del duplice omicidio.
In primo grado – accogliendo la tesi dei pubblici ministeri – i giudici avevano condannato a 17 anni di reclusione Mario Roggero; mentre dopo l’impugnazione della sentenza la pena è stata ridotta – pochi giorni fa – a 14 anni e 9 mesi a seconda di un ricalcolo delle attenuanti generiche: dal conto suo, Mario Roggero in aula aveva nuovamente ribattuto la tesi della legittima difesa e dopo la pronuncia della sentenza, ha commentato sostenendo che i giudici “non hanno avuto coraggio”.
