Nella notte è morto il famoso scrittore peruviano Mario Vargas Llosa all’età di 89 anni, lasciando dietro si sé un’eredità letteraria importantissima che nel 2010 gli è valsa l’importante Premio Nobel per la Letteratura: ad annunciarlo sono stati i figli – da diverso tempo accorsi in quel di Lima dove lo scrittore viveva da tempo per passare gli ultimi giorni al suo capezzale – che si sono limitati a celebrare la sua “lunga, molteplice e feconda” vita senza rilasciare particolari dettagli sulle cause del decesso di Mario Vargas Llosa, probabilmente collegate all’ormai veneranda età che aveva raggiunto e ad una non meglio precisata malattia che da tempo lo aveva colpito.
Al di là del fatto che Mario Vargas Llosa è morto, sicuramente più interessante è concentrarci su quello che è stato durante la sua lunga vita suggellata da una prolifica produzione letteraria: nato in quel di Arequipa – in Perù – nel 1936, crebbe solamente con la madre per via della sua separazione dal marito (e padre dello scrittore); mentre all’età di 10 anni si trasferì a Lima dove conobbe per la prima volta il padre con il quale intessé un rapporto più volte definito “problematico” ed interrotto solamente tra anni più tardi.
Chi era Mario Vargas Llosa: la prolifica carriera letteraria che nel 2010 gli valse un Premio Nobel
Inizialmente Mario Vargas Llosa decise di intraprendere la vita politica avvicinandosi inizialmente agli ambienti comunisti poi abbandonati attorno agli anni ’90 quando si candidò anche alle elezioni peruviane perdendo contro il dittatore Alberto Fujimori; mentre la carriera letteraria venne avviata nel 1959 con la pubblicazione della raccolta ‘I capi‘ che quattro anni più tardi fu seguita dal romanzo ‘La città e i cani‘ che gli valse un Premio alla Critica e l’odio degli ambienti militari peruviani fortemente criticati nel testo.
Negli anni Mario Vargas Llosa ha sperimentato diversi generi letterari tra il realismo iniziale, l’umoristico – con scritto come ‘Pantaleón e le visitatrici‘ -, lo storico – e citiamo ‘La guerra della fine del mondo‘ -, il poliziesco – ‘Chi ha ucciso Palomino Molero?‘ – ed anche l’erotico – con ‘Elogio della matrigna‘ -; mentre con il passare degli anni è diventato una delle voci più influenti della letteratura sudamericana spesso associato a figure come l’amico e collega Gabriel Garcia Marquez, con il reale e consolidato successo suggellato solamente nel 2010 grazie al Nobel conferito per il romanzo ‘Il sogno del Celta‘ nel quale raccontò la figura del politico irlandese Roger Casement.