Mario Venuti aggredito a Catania dopo una lite con il proprietario di due cani pitbull. A rivelarlo è lo stesso cantautore siciliano, che ha raccontato la vicenda in un post su Facebook. «Catania è una città in mano ai delinquenti», la dolorosa premessa. Poi ha raccontato di aver ricevuto una «violenta pedata al petto, data di rovescio, come una mossa di arti marziali». Mario Venuti ha raccontato anche il motivo dell’aggressione choc. «Una banale difficoltà di vicinanza tra il mio cane e i suoi due pit-bull, a sua detta molto aggressivi».
Così è nato un diverbio tra i due. «Si è inalberato quando gli ho chiesto se erano assicurati. Detenere cani aggressivi (il padrone in questo caso lo è molto più dei suoi cani) comporta gravi responsabilità in caso di incidenti con bambini, adulti o altri cani», ha proseguito Mario Venuti. Quella domanda non è affatto piaciuta al proprietario dei due pitbull, che l’ha interpretata come una «da sbirro».
MARIO VENUTI “DENUNCIARLO? NON SERVE…”
«La domanda gli è sembrata una domanda da sbirro e lo ha innervosito», ha aggiunto Mario Venuti. Il cantautore siciliano ha raccontato anche di essersi allontanato dopo aver capito che la situazione poteva diventare pericolosa. «Mi stavo avviando e avevo già percorso circa 20 metri, quando ha cominciato a inseguirmi, colpevole di aver detto qualcosa a un ragazzo che aveva assistito alla scena. “Ancora sta’ parrannu?”». Quindi, l’uomo lo ha raggiunto: «Al che mi è arrivato alle spalle e mi ha colpito violentemente di rovescio con un calcio». Mario Venuti già altre volte sui social si era sfogato, ma nei casi precedenti per il degrado e i problemi della sua città, Catania. In questo caso, anche se ha subito una violenza, non intende denunciare l’aggressione: «Denunciarlo non serve a niente. A parte che non so chi sia e dovrei fare una inutile denuncia contro ignoti. Credo sia nulla tenente, quindi spenderei tempo, soldi e stress per trovarmi con un pugno di mosche in mano. E poi dovrei comunque lasciare il quartiere per evitare rappresaglie. Quindi, incassato il colpo non posso fare altro che cercare di dimenticare l’accaduto».