Senza particolari sorprese rispetto alle attese degli osservatori interni ed internazionali, nella giornata di ieri Mark Carney ha vinto le primarie in Canada del Partito Liberale, diventando di fatto il Primo ministro che guiderà il paese alle prossime elezioni amministrative dopo la caduta (sia politica che naturale) del governo presieduto fino allo scorso gennaio dall’ormai ampiamente impopolare Justin Trudeau: sarà proprio – ovviamente – Mark Carney a prendere il posto del dimissionario Trudeau e tra queste righe cercheremo di capire meglio chi è e quale sia la sua linea politica, in grado di riscuotere già un buon successo nell’elettorato che ha invertito i sondaggi sulle imminenti elezioni.
Prima di arrivare alle risposte alla domanda “chi è Mark Carney” è importante fare un passetto indietro per ricordare che da tempo – ma soprattutto dallo scorso dicembre – il governo di Trudeau è calato a picco dal punto di vista della popolarità con l’ex leader liberale che ha progressivamente perso l’appoggio dei suoi ex alleati: a gennaio aveva annunciato le sue dimissioni e secondo la legge elettorale canadese ora spetterà a Carney guidare il governo; mentre seppur di fatto le elezioni siano previste entro ottobre, l’attesa è che i canadesi vadano al voto tra aprile e maggio: l’esito elettorale non è scontato perché dopo un lungo periodo di impopolarità a beneficio dei centrodestra, il centrosinistra ha progressivamente recuperato terreno viaggiando ora in ampio vantaggio.
Chi è Mark Carney: la linea dura anti-Trump del nuovo Primo ministro dal Canada
Tornando al punto dal quale siamo partiti, per rispondere alla domanda “chi è Mark Carney” bisogna partire necessariamente dai suoi studi: nato in Canada, ha deciso di conseguire una prima laurea in economia nella prestigiosa università di Harvard per poi trasferirsi nel Regno Unito e conseguire un dottorato – sempre ovviamente in economia – nell’altrettanto prestigiosa Oxford; mentre dal punto di vista lavorativo la prima rilevante esperienza risale al 2008 quando ha assunto la guida della Banca del Canada prima – e passiamo al 2013 – di ottenere lo stesso titolo anche per la Banca d’Inghilterra.
Mark Carney – così – si è rapidamente distinto, ma oltre a questi aspetti è interessante notare che nel suo discorso di insediamento ha puntato tutto sulla lotta aperta nei confronti di Donald Trump (la cui elezione è considerata alla base del nuovo successo nei sondaggi del centrosinistra), promettendo che il Canada non diventerà mai “il 51esimo stato” americano e che non farà alcun passo indietro dal punto di vista dei dazi annunciati dal tycoon; almeno fino a quando gli USA “non ci mostreranno rispetto”.