Massimo Bossetti ha inviato una lettera al programma di Telelombardia, Iceberg, per parlare del caso di Alberto Stasi, una missiva in cui lo stesso Bossetti si ritiene vittima di indagini fatte male. L’uomo, ricordiamo condannato all’ergastolo per la morte della povera Yara Gambirasio, dice di seguire in televisione il caso del delitto di Garlasco, e si sente vicino ad Alberto Stasi, quasi considerandolo già innocente nonostante dalla seconda indagine di queste settimane non sia ancora emerso nulla. Bossetti scrive che “Certi personaggi dovrebbero pagare per errori su indagini fatti con il cu*”, e ancora: “Ho convissuto momenti assieme ad Alberto Stasi e la mia situazione vergognosa ci permette di capire quanto a lui sia accaduto”.
L’operaio bergamasco denuncia il fatto di vivere in un Paese dove è “Impossibile difendersi” e dove “esistono persone potenti e intoccabili che si innamorano di una indagine, giusta o sbagliata non importa”. Parole molto forti quelle dell’ex muratore bergamasco, da anni rinchiuso nel carcere di Milano appunto dopo la condanna definitiva circa i fatti della povera ragazzina di Brembate. Quindi Massimo Bossetti conclude: “Ricordiamoci sempre che in carcere ci sono persone recluse da innocenti, ma questo non interessa nessuno”.
MASSIMO BOSSETTI, LETTERA AD ICEBERG: “VUOLE LA REVISIONE DEL PROCESSO”
Marco Oliva, il conduttore del programma di Telelombardia, commenta la lettera di Bossetti con tali parole: “Io colgo questo suo sfogo, lui lo sa che se ci sono degli spunti di indagini torneremo presto ad occuparci, sappiamo che vuole andare verso la revisione ma ci torneremo”. Ricordiamo che sulla vicenda di Bossetti è stata fatta anche una “serie tv” che ha instillato molti dubbi nell’opinione pubblica, anche perchè l’indagine che ha portato all’incarcerazione di Bossetti è stata di tipo indiziario, tramite il famoso ignoto del dna: che veramente si arrivi alla revisione del processo?
Di recente si è tentata la stessa strada anche per la strage di Erba, con Rosa e Olindo che secondo gli avvocati e il procuratore Tarfusser sarebbero stati arrestati ingiustamente, ma i giudici non hanno loro creduto.