Non si è ancora spento del tutto lo scontro tra il nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la Russia di Vladimir Putin scoppiato dopo alcune dichiarazioni fatte dall’inquilino del Quirinale all’inizio del mese e finite al centro di un’accesa critica da parte della portavoce del Ministero degli Esteri del Cremlino Maria Zakharova: dopo aver scelto di percorrere per diversi giorni la via del silenzio, Mattarella oggi in calce ad un incontro istituzionale con il suo omologo del Montenegro Jakov Milatovic, incalzato dai giornalisti, è – infatti – tornato ad attaccare la Russia chiedendo che rispetti il diritto internazionale che lei stessa ha contribuito a creare arrivando ad una pace che sia veramente giusta.
Prima di entrare nel merito delle nuove dichiarazioni di Mattarella – che nel momento in cui scriviamo non hanno ancora suscitato alcuna reazione da parte del Cremlino -, vale la pena ricordare che il ‘pomo della discordia’ sarebbe stato un intervento del Presidente all’Università di Marsiglia nel quale aveva paragonato la Russia alla Germania di Hitler: affermazioni “blasfeme (..), oltraggiose e profondamente false” secondo Zakharova che è arrivata a definirle un vero e proprio “insulto alla memoria non solo degli italiani (..), ma anche di chi conosce la storia”.
Sergio Mattarella: “La Russia deve tornare a rispettare il diritto internazionale”
Dopo il silenzio – dicevamo già prima – proprio oggi Sergio Mattarella è tornato sul tema limitandosi ad osservare che “da tre anni a questa parte la posizione dell’Italia” sul conflitto in corso in Ucraina sarebbe sempre stata “nitida, limpida e chiarissima“, concentrata al fermo invito affinché si ristabilisca “il diritto internazionale, la sovranità di ogni stato e la sua indipendenza e dignità“; tutti punti – ricorda il Presidente della Repubblica – chiaramente sanciti “dalla Carta dell’Onu” e apertamente violati dal Cremlino.
Proprio il rispetto dal diritto internazionale e dei valori delle Nazioni Unite – ha continuato a spiegare Mattarella – è la ragione alla base “del sostegno che l’Italia, l’Unione Europea e gli Stati Uniti hanno assicurato all’Ucraina” oggi in grado di “resistere alla violenza delle armi“, il tutto con l’auspicio che “la Russia torni a svolgere il proprio ruolo di grande rilievo e importanza nella comunità internazionale” rispettando quel “diritto internazionale, alla dignità e sovranità” deliberatamente violato negli ultimi tra anni arrivando ad una “pace giusta e non fittizia, fragile o superabile“; il tutto fermo restando che in ogni caso “nulla può incrinare la forza [del] legame (..) della Nato”.