L’arresto di Matteo Messina Denaro ha spinto la famiglia di Denise Pipitone ad avanzare domande sulla possibilità che l’ex superlatitante abbia informazioni utili sul caso. Piera Maggio aveva già lanciato un appello insieme a Pietro Pulizzi, padre della piccola scomparsa nel 2004 a Mazara del Vallo (Trapani), poche ore dopo la cattura del boss, e ieri ha firmato un nuovo messaggio rivolto alle istituzioni affinché i loro interrogativi siano rivolti a Matteo Messina Denaro attraverso i magistrati. I genitori di Denise Pipitone chiedono che lo Stato intervenga a fare da tramite tra le loro richieste e il capomafia assicurato alla giustizia dopo 30 anni di latitanza.
Diverse trasmissioni, nelle ultime ore, stanno tornando sulla vicenda della bambina rapita 19 anni fa in Sicilia e tra queste Ore 14, condotta da Milo Infante su Rai 2. Durante la puntata di ieri, 23 gennaio, il presentatore ha rilanciato un altro post della madre di Denise Pipitone in cui si ripercorrono i dubbi della famiglia e le speranze che Matteo Messina Denaro possa fornire – alla luce del controllo agito dal boss sul territorio del Trapanese per decenni – un contributo prezioso per fare un passo avanti nel difficile percorso verso la verità su Denise. “Impossibile – sottolinea Piera Maggio – che non sappia cosa è accaduto a nostra figlia“.
Matteo Messina Denaro potrebbe avere informazioni su Denise Pipitone: nuovo appello di Piera Maggio
Anche l’avvocato Giacomo Frazzitta, legale di Piera Maggio, ha avanzato l’ipotesi che Matteo Messina Denaro possa avere notizie importanti sulla sorte della piccola Denise Pipitone. “Forse sa qualcosa“, ha dichiarato ai microfoni dell’agenzia Dire pochi giorni fa, a margine della cattura del “padrino di Castelvetrano“, e la speranza di Piera Maggio e Pietro Pulizzi è che rompa il muro di silenzio in cui si è trincerato dopo l’arresto. I genitori di Denise Pipitone credono che possa custodire informazioni sul sequestro e su dove sia finita la loro bambina, sebbene non direttamente coinvolto nel rapimento.
Per i parenti di Denise, è impossibile che Matteo Messina Denaro non sia a conoscenza di importanti elementi sulla vicenda in quanto capo indiscusso nel tessuto della criminalità organizzata del Trapanese per decenni. “Il rapimento di Denise – scrive Piera Maggio sui social –, venne definito da subito una ‘questione di natura familiare’ nonostante i vari appelli rivolti a tutti, stranamente nessuno si adoperò a farla ritrovare, a far individuare i colpevoli così da mettere fine a tutta l’attenzione fastidiosa che si era venuta a creare sul posto. Se è vero che Matteo Messina Denaro controllava tutta la provincia di Trapani è impossibile che non sapesse cosa fosse accaduto a Mazara del Vallo, chi avesse commesso il rapimento di nostra figlia (…). Siamo stati sempre convinti di questo, non perché l’avessimo ritenuto responsabile direttamente del rapimento, ma perché non si muoveva una foglia senza che non lo sapesse, quindi oggi detentore di tanti segreti“.