Maurizio Costanzo/ “Berlusconi? Mai votato. Ho fatto la guerra a Pippo Baudo…”

- Elisa Porcelluzzi

Maurizio Costanzo celebra i 40 anni del suo show. Da Paolo Villaggio a Giulio Andreotti, da Indro Montanelli a Silvio Berlusconi: il giornalista ripercorre la storia del programma.

Maurizio Costanzo Maurizio Costanzo (Facebook, 2019)

Maurizio Costanzo Show compie 40 anni

Mercoledì 3 novembre parte la quarantesima stagione del Maurizio Costanzo Show. In 40 anni Costanzo ha intervistato politici, grandi nomi della letteratura italiani e volti noti del mondo dello spettacolo. Gli ospiti della prima puntata furono Eva Robbins e Paolo Villaggio, scoperto proprio da Maurizio Costanzo: “A Genova mi suggerirono di andare in un teatro di piazza Marsala, dove si esibiva uno strano impiegato. Era lui. Uscimmo a cena e firmammo il contratto su un tovagliolo del ristorante. All’epoca avevo un cabaret a Roma, il Sette per Otto. Fu un trionfo, vennero a vederlo Flaiano ed Ercole Patti. Poi Villaggio andò in tv, e nacque Fracchia”, ha raccontato ad Aldo Cazzullo in una lunga intervista sul Corriere della Sera. Il giornalista ha ricordato anche Indro Montanelli: “Mio zio mi faceva leggere i suoi articoli sulla terza pagina del Corriere. Mi invaghii. Così, a 14 anni, gli scrissi una lettera. Incredibilmente mi rispose. Mi invitò alla redazione romana. Poi nella sua casa di piazza Navona, a pranzo con Carlo Laurenzi: un uomo raffinatissimo, che lo divertiva con i suoi bon mots. Montanelli mi ha seguito per tutta la vita. Mi fece pure assumere da Afeltra al Giorno”.

Gli incontri di Maurizio Costanzo

Nella lunga chiacchierata con Aldo Cazzullo, Maurizio Costanzo ha ammesso di essere entrato nella P2per stupidità” e ha ricordato gli incontri con Giulio Andreotti, Francesco Cossiga, Donald Trump e Giovanni Falcone: “Leggendo le rivelazioni della Boccassini ci sono rimasto un po’ male. Sono felice se Falcone è stato contento, se sono stati bene insieme. Ma lui è morto con la moglie… Ci sono cose che è meglio tenersi per sé”. Il giornalista è certo che è stato suo padre, morto quando Costanzo aveva solo 22 anni, a salvarlo dall’attentato del 14 maggio 1993: “Non c’è mattina in cui mi sveglio e non penso a papà mio. È come un angelo protettore”. Costanzo ha scritto la sceneggiatura del film “Una giornata particolare” con Ettore Scola e il testo della celebre canzone “Se telefonando” con Ghigo De Chiara, sulla musica di Ennio Morricone. Immancabile un rimando a Silvio Berlusconi: “Prima della discesa in campo ci chiamò tutti ad Arcore, c’erano anche Mentana e Giuliano Ferrara. Alla fine lo presi da parte e gli dissi: io non ti voterò mai, ma non dirò mai una parola contro di te”. Infine, sulle pagine del Corriere della sera, Maurizio Costanzo ha confessato: “Quando a Canale 5 arrivò Pippo Baudo, gli ho fatto un po’ la guerra. Ma quello voleva comandare. Cominciò a sgridare la gente…“. Ora sono in ottimi rapporti.





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