Manovra al centro del dibattito politico interno, il viceministro Maurizio Leo ha fatto il punto ai microfoni del Corriere della Sera. L’esponente di Fratelli d’Italia ha acceso i riflettori sulla riforma dell’Irpef, in particolare su quanti contribuenti riguarda e quanto si risparmia: “La riduzione delle aliquote da 4 a 3, con l’accorpamento dei primi due scaglioni di reddito, quindi fino a 28 mila euro di imponibile sotto l’aliquota del 23%, riguarda tutti i contribuenti. I risparmi possono arrivare fino a un massimo di 260 euro netti l’anno”. Leo si è poi soffermato sulla proroga del taglio del cuneo per i lavoratori dipendenti con retribuzione lorda fino a 35 mila euro lordi: “Abbiamo destinato circa 10 miliardi al rinnovo del taglio del cuneo fiscale-contributivo. La platea di lavoratori dipendenti interessata è di circa 14 milioni. Il mix dei due interventi avrà l’effetto di rafforzare le buste paga fino a circa 1.300 euro l’anno”.
Il punto del viceministro Leo
L’obiettivo di fondo della manovra è quello di aiutare le fasce di reddito medio basse, ossia le più colpite dall’inflazione: “Ecco perché abbiamo concentrato su di loro le poche risorse disponibili. Sopra i 50mila euro escludiamo comunque dalla franchigia le spese sanitarie, che resteranno detraibili al 19% come adesso. Dalla somma di tutte le altre verranno invece sottratti 260 euro, che sono appunto il vantaggio che queste fasce di contribuenti hanno dalla revisione dei primi due scaglioni dell’Irpef”, il punto di Leo. A proposito della Global minimum tax, il gettito previsto è di 500 milioni a regime: “I meccanismi introdotti sono efficaci e puntano ad intercettare ogni situazione dove si realizzi un’imposizione effettiva inferiore al 15%. In ogni caso, la nostra amministrazione è pronta a far rispettare queste regole anche attraverso le misure che usciranno nei prossimi decreti. E non c’è solo la Global minimum tax”.