L’ultimo Napoli è stata la squadra che ha espresso il calcio più vicino alle sue idee. Non ha dubbi Maurizio Sarri, intervenuto ai microfoni del Corriere dello Sport. Il tecnico della Lazio si è raccontato a tutto tondo, passando anche per le avventure sulle panchine di Chelsea e Juventus: “Sono stato troppo poco per poter incidere in maniera pesante. E poi oggi è più difficile, più il tempo passa e più si afferma l’individualismo, e non solo nel calcio”.
La Juventus allenata era arrivata a fine ciclo, ha ammesso Maurizio Sarri, che se ne accorse subito. Il tecnico ha sottolineato di avere il rimpianto di non aver potuto allenare Ronaldo da giovane: “La squadra doveva adattarsi a lui, non il contrario. Con me segnò 33 gol in campionato e quattro in coppa e insomma non è mai semplice convincere un campione con fatturati del genere a cambiare percorso”.
MAURIZIO SARRI TRA LA LAZIO E MOURINHO
Maurizio Sarri ha affermato di trovarsi bene alla Lazio, dove può esprimersi e divertirsi. L’allenatore toscano ha rimarcato di essere cambiato, soprattutto è cambiato il sentimento nei confronti del calcio. Ora lo scudetto è avere una squadra vera. Parlando della sua squadra, l’allenatore ha ammesso di essere destinato a perdere Luis Alberto, che per il secondo anno di seguito ha espresso la volontà di finire la carriera in Spagna: “Più che in Spagna in generale, proprio a Siviglia. Non so dirti se l’avrò ancora a inizio settembre”. Maurizio Sarri ha poi parlato del tecnico dell’acerrima rivale della Lazio, ovvero Josè Mourinho: “A me sta anche simpatico. Le differenze dipendono in prevalenza dal punto di partenza, dalle origini. Io sono cresciuto tra i Dilettanti, gente di un altro livello, dove per vincere dovevo incidere tanto, e in modo feroce, per compensare i limiti dei singoli. Mourinho è partito dal Barcellona e ha investito molto sulla qualità dei giocatori. Tra Stia e Barcellona c’è un bel cazzo di differenza…”.