Mauro Gonnelli, ex candidato sindaco leghista a Fiumicino, aggredito a calci e pugni: indagini su legame con denunce su parcheggi. C'è l'ipotesi di agguato
Mauro Gonnelli – ex candidato a sindaco di Fiumicino per la Lega – è stato vittima di una violenta aggressione nella serata di mercoledì 7 maggio riportando gravi ferite tra cui fratture al volto, un trauma cranico e diverse contusioni: la prognosi iniziale, redatta dai medici dell’ospedale Grassi di Ostia dove è tuttora ricoverato, era stata stimata in sessanta giorni anche se l’evoluzione delle sue condizioni sarà monitorata nei prossimi giorni.
Secondo l’avvocato Massimiliano Gabrielli (che ne cura la difesa legale) l’episodio potrebbe essere direttamente collegato a un post pubblicato da Gonnelli il giorno precedente su Facebook, in cui denunciava la presenza di parcheggi abusivi a lunga sosta nei pressi di scuole e strutture frequentate da bambini, una situazione definita inaccettabile, pericolosa e trascurata.
Intorno alle 22:30, mentre si trovava nel parcheggio dello stadio di Fiumicino, tre uomini lo hanno sorpreso aggredendolo con calci e pugni in pieno volto e torace per poi fuggire a bordo di un’auto al momento ancora non identificata; il suo avvocato ha parlato di un’aggressione “di chiaro stampo mafioso” lasciando intendere che l’intento fosse quello di mettere a tacere le critiche di Gonnelli contro interessi opachi legati alla gestione dei parcheggi nel territorio comunale.
Una tesi condivisa anche da alcuni esponenti politici di Fratelli d’Italia, tra cui i deputati Andrea Volpi e Luciano Ciocchetti, che hanno espresso preoccupazione parlando di una vera e propria minaccia alla libertà personale e del ritorno a dinamiche “da anni bui” in cui la violenza veniva usata per controllare il dissenso e zittire le voci scomode.
Gonnelli: il racconto dell’aggressione e la risposta pubblica
Dal letto d’ospedale, Gonnelli ha ricostruito l’accaduto parlando di una vera “spedizione punitiva” – parole sue – e ha raccontato il momento in cui è stato accerchiato e colpito brutalmente, senza possibilità di difesa; nonostante il dolore e lo shock, ha trovato la forza di scrivere un nuovo messaggio su Facebook per rassicurare i suoi sostenitori affermando che non ha intenzione di piegarsi alla paura in quanto “la verità cammina a testa alta”.
Il caso di Mauro Gonnelli si intreccia con una battaglia civile e politica che ha trovato ampio spazio sui social, diventando subito virale: nel messaggio pubblicato il 6 maggio, l’ex candidato leghista aveva duramente criticato la concessione di nuovi spazi per parcheggi a lunga sosta in prossimità di asili, scuole e aree frequentate da famiglie, definendo quella decisione un gesto incosciente e arrogante, nato da logiche che non tengono conto della sicurezza pubblica, una presa di posizione netta che aveva subito generato reazioni accese tra cui anche commenti minacciosi e poco velati indirizzati direttamente a lui.
Secondo la ricostruzione emersa, l’aggressione sarebbe avvenuta mentre Gonnelli si trovava presso il campo sportivo Garbaglia per accompagnare il figlio e proprio in quel momento, due uomini si sono avvicinati agendo con brutale violenza, colpendolo ripetutamente e lasciandolo a terra con ferite evidenti, mentre un terzo uomo rimaneva in attesa al volante di un’auto pronta alla fuga, il tutto avvenuto nel giro di pochi minuti in una zona poco trafficata.
Gonnelli, indagini in corso: la pista dei parcheggi nel mirino
Le indagini – coordinate dalla procura di Civitavecchia e affidate ai carabinieri – stanno verificando la presenza di possibili collegamenti tra l’aggressione e le segnalazioni fatte pubblicamente da Gonnelli e anche se al momento non esistono prove definitive, il tempismo – un solo giorno tra il post e l’aggressione – solleva più di un dubbio; nel frattempo, i medici hanno aggiornato la prognosi a 20 giorni pur ribadendo che le fratture alle costole e al volto richiederanno tempi lunghi per la completa guarigione – una condizione fisica che, però, non ha fermato l’ex candidato della Lega dal continuare a parlare pubblicamente, definendosi una “voce libera e scomoda” che non ha alcuna intenzione di farsi intimidire.
La vicenda ha riaperto le discussioni sulla sicurezza per chi fa politica sul territorio, soprattutto quando si toccano interessi economici locali, ancora più delicato il tema quando – come in questo caso – ad emergere sono forti sospetti di legami tra criminalità e gestione di attività apparentemente ordinarie come i parcheggi e in un clima già teso, con crescente attenzione mediatica e mobilitazione politica, l’aggressione a Gonnelli ha assunto il peso di un attacco non solo alla sua persona, ma a chiunque provi a esporsi pubblicamente contro pratiche sospette, una dinamica che – per molti – rischia di inquinare radicalmente il confronto democratico soprattutto nelle realtà più vulnerabili a questo genere di episodi.