La morte del professor Mauro Pamiro, che il 29 giugno 2020 fu trovato privo di vita ai piedi di un cantiere, è tornata al centro di “Lombardia Nera”, trasmissione di Antenna 3 condotta da Marco Oliva. La Procura ha chiesto nuovi accertamenti dopo le richieste della famiglia, che sostiene non si sia trattato di suicidio. Nelle scorse ore è stata periziata l’automobile della moglie della vittima, Debora Stella, ed è stato ispezionato – anche in questo caso con l’impiego del luminol – il villino nel quale la coppia risiedeva.
La moglie, ricordiamo, è iscritta nel registro degli indagati, ma non dall’inizio della vicenda, in quanto in un primo momento era stata presa in esame l’ipotesi del gesto anticonservativo da parte di Mauro Pamiro. Ora, le analisi e i loro esiti potrebbero fornire risposte importanti in relazione a questo caso di cronaca nera, anche se sono trascorsi ormai più di due anni dal decesso del docente e potrebbe essere più complicato del previsto condurre tali rilievi.
MAURO PAMIRO, PARLA IL PADRE FRANCO: “MORTO ALTROVE, POI TRASPORTATO NEL CANTIERE”
Il padre di Mauro Pamiro, Franco, intervistato da “Lombardia Nera”, ha mostrato le immagini del ritrovamento del figlio direttamente dal proprio smartphone, sottolineando: “Il pm ha detto che il foro sulla fronte è stato causato da un frammento di tegola al suolo. Ma se fosse stato realmente al suolo, Mauro si sarebbe rotto il naso, che invece è integro. Questa non è la posizione in cui è deceduto. Noi abbiamo sempre sostenuto che sia stato portato lì da morto e queste foto convalidano l’ipotesi”.
E, ancora: “Se fosse stata la tegola a provocare il foro al centro della fronte, si sarebbe rotto il naso. La simmetria del coagulo non coincide con la testa reclinata a destra, perché il sangue sarebbe colato di lì“. Anche la criminologa Anna Vagli non crede nella pista suicidaria per quanto concerne il caso Mauro Pamiro: “Aveva appena fatto il suo primo disco ed era stato scelto per uno scambio culturale con un altro istituto comprensivo, non aveva motivi per farla finita”.