STRAGE DI MIGRANTI A MELILLA AL CONFINE MAROCCO-SPAGNA: DECINE DI MORTI NELLA CALCA
Sono decine e decine i corpi dei migranti morti ammassati nelle scorse ore a Melilla, la città l’exclave di Spagna situata nel Marocco orientale: dopo giorni di tentativi di superare i muri presenti, venerdì scorso una maxi “invasione” è stata tentata su Melilla. Dopo ore concluse, con diverse notizie (anche contrastanti) in arrivo dalla stampa spagnola, è “El Pais” ad aver fatto chiarezza in merito: alle 6:40 di venerdì 23 giugno, la gendarmeria del Marocco aveva lanciato l’allarme sui 1.500 migranti, provenienti perlopiù da paesi subsahariani, che stavano spingendo sulle mura issate anni fa tra Marocco e Melilla.
A provare poi l’effettiva invasione delle barriere sono stati circa in 500 di cui 133 sono riusciti ad entrare; i numeri in arrivo dalle autorità spagnole e marocchine non combaciano affatto, c’è chi parla di 18 morti, chi di 37, chi ancora di 57 e molti di più. Resta il dato, decine di migranti sono morti perché accalcati e asfissiati davanti all’opposizione ferrea dei poliziotti spagnoli al di qua del confine e soprattutto della Guardia Civile marocchina al di là delle barriere (con almeno 50 feriti tra gli agenti). Helena Maleno, portavoce della ong “Caminando Fronteras” sta seguendo dalla città marocchina di Nador l’evoluzione dello stato di salute delle decine di migranti feriti: ecco, è la stessa che assicura quanto sia molto probabile che il bilancio dei morti aumenterà nelle prossime ore.
PREMIER PEDRO SANCHEZ CHOC: “ATTACCO A INTEGRITÀ SPAGNA, COLPA DELLE MAFIE”
Alcuni video delle ong e dei media spagnoli puntano il dito contro il «repingimento immediato» messo in campo dalla Guardia Civil spagnola davanti al tentativo di superamento delle barriere per i migranti fuori Melilla.
All’ANSA un portavoce del Ministero dell’Interno spagnolo smentisce la notizia: «La Guardia Civil ha agito in questo caso, come sempre, nel quadro della normativa vigente e dei criteri di proporzionalità». Dalle ong invece si parla di «repressione durissima” sui migranti» messo in campo dal Governo Sanchez, come già avvenne a suo tempo con i Governi Zapatero (sinistra) e Rajoy (Centrodestra). Guardando la replica durissima del Premier socialista Pedro Sanchez qualche dubbio in più circa l’operato delle autorità spagnole sovviene: «Un attacco all’integrità della Spagna», spiega il Primo Ministro dopo la morte di decine di migranti accalcate a Melilla, «Se qualcuno è responsabile di tutto quello che è successo al confine, sono le mafie che trafficano esseri umani». Sanchez ha poi proseguito definendo «un assalto violento e organizzato dalla mafia che traffica esseri umani in una città situata sul suolo spagnolo. Di conseguenza questo è un attacco alla nostra integrità territoriale». Infine, il Premier PSOE ha espresso apprezzamento – contro le critiche invece sempre più potenti in arrivo da più parti in Spagna – «per la gendarmeria marocchina che ha lavorato di concerto con le truppe e gli organi di sicurezza per respingere questo assalto violento».