Il trilaterale Italia-USA-UE dopo la messa di Papa Leone XIV: Meloni con Vance e Von der Leyen rilancia il "ponte" su dazi e relazioni “per unità Occidente”
IL “PONTE” DOPO L’APPELLO DI PAPA LEONE: MELONI RIUNISCE VANCE E VON DER LEYEN A P. CHIGI
Un “ponte” tra gli USA e l’UE, rispondendo in un sol colpo alle “intemerate” di Macron sui “volenterosi”, dando seguito all’asse con la nuova Germania di Merz, e provando a tenere compatta così anche la propria maggioranza interna a Palazzo Chigi: questo il difficile compito ribadito oggi in un breve punto stampa dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, appena prima di un trilaterale molto importante dal punto di vista politico e “comunicativo” con il vicepresidente americano J.D. Vance e la Presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen.
Ed è ancora una volta la Chiesa Cattolica a “fornire” il contesto per favorire il dialogo: era accaduto di recente già con i funerali solenni di Papa Francesco, è risuccesso stamane dopo la Santa Messa di inizio Pontificato di Papa Leone XIV: quasi dando “carne” alle parole di pace e concordia invocate dal Santo Padre nell’omelia in Piazza San Pietro, i tre leader si sono incontrati annunciando l’inizio effettivo del dialogo tra USA e UE sui tanti dossier aperti, dalle sfide economico-commerciali sui dazi all’unità di intenti per chiudere la guerra in Ucraina.
Mentre Vance e Von der Leyen confermano che la prossima sarà una settimana cruciale per il conflitto tra Russia e Kiev, riferendosi agli accordi che potrebbero nascere dopo le telefonate di Trump a Putin e Zelensky previste per lunedì 19 maggio 2025, la Presidente del Consiglio ha introdotto i lavori sottolineando il ruolo di “pontieri” che il Governo italiano ha accettato di muovere in accordo con Bruxelles e con la stessa Washington. «Un primo incontro e un nuovo inizio», così Meloni sottolinea l’importante dialogo con Vance e Von der Leyen, molti temi da discutere e problemi da superare ma partendo da un’origine riconosciuta, «le relazioni UE-Usa sono fondamentali per un Occidente che vuole mantenere la sua unità».
COSA SAPPIAMO (POCO) DI QUELLO CHE SI SONO DETTI E COSA PUÒ AVVENIRE ORA SULL’ASSE USA-UE (ANCHE GRAZIE ALL’ITALIA)
Sebbene le informazioni raccolte sull’incontro (inatteso, va detto) a Palazzo Chigi siano riconducibili ai 7 minuti di dichiarazioni stampa rilasciate da Meloni, Vance e Von der Leyen, il “non detto” è forse ancora più importante: dopo il botta e risposta con l’Eliseo e con il gruppo dei “volenterosi”, Meloni (e l’Italia) doveva recuperare il gap internazionale facendo capire come un ruolo importante Roma ancora dovesse giocarlo. E così dopo la missione della Premier alla Casa Bianca prima di Pasqua, l’occasione della Messa di Papa Leone XIV ha permesso un nuovo passo in avanti nel dialogo USA-UE.
Allo stesso tavolo Von der Leyen e il n.2 di Trump, con entrambi disposti a procedere con l’accordo sui dazi e sugli altri dossier economici ancora tutti aperti: con l’Italia in mezzo come “ponte”, come riconosciuto dallo stesso Vance in conferenza stampa, «il presidente e io siamo stati contenti di accettare» la proposta di Meloni di fare da ponte tra le due superpotenze, «davvero importante essere un costruttore di ponti tra Europa e Stati Uniti», è il riconoscimento che il vicepresidente cattolico “conferisce” a quella che chiama «un’ottima amica». Per Vance il dialogo avviato oggi con Meloni e Von der Leyen rappresenta un avvio determinato per un «negoziato a lungo termine» sul fronte commerciale.
La Presidente europea ringrazia a sua volta il partner americano, oltre all’ospitalità centrale dell’Italia di Meloni, aggiungendo che uno scambio annuo su circa 1500 dollari annui (i risultati medi della relazione commerciale tra USA e UE, ndr) non può non trovare un approdo finale positivo per l’accordo sui dazi, «stiamo discutendo i dettagli e vogliamo un accordo per entrambe le parti».
Al termine del colloquio a cui ha preso parte, oltre a Vance anche il Segretario di Stato Marco Rubio, la Premier Meloni giudica «molto costruttivo» il dialogo che si pone l’obiettivo di rilanciare i rapporti tra UE e USA, due delle realtà chiamate a «tenere l’unità in Occidente», oltre che affrontare le sfide globali in campo ad oggi. Dalla centralità della persona alla democrazia fino alla libertà di pensiero e movimento: questi i tre cardini riconosciuti dalla leader italiana nel provare a tenere assieme ancora una volta America ed Europa.