Quello tra la premier Giorgia Meloni e il presidente USA Donald Trump è stato un incontro importante che da un nuovo ruolo di primissimo piano all’Europa e – sopratutto – all’Italia: a dirlo Marco Minniti, attualmente presidente della Fondazione MedOr ed ex Ministro degli Interni, in un’intervista rilasciata in queste ore a Il Tempo nella quel non fatica a definire un vero e proprio “successo” l’incontro a Washington soprattutto perché ha reso la premier Meloni “interlocutore speciale per Trump e la sua amministrazione“.
Un ruolo – precisa ancora Minniti – che però non si limita ai rapporti strettamente tra Italia e States, ma è stato messo “a disposizione dell’Europa” grazie ad un costante dialogo con “la Presidente von der Leyen”: così Meloni ha mostrato il suo “duplice profilo” di “Atlantista convinta dell’importanza del rapporto con gli USA” e al contempo anche “europeista” sostenitrice dell’idea che il rapporto con gli States possa “essere gestito solo se c’è un’UE coesa”; punto quest’ultimo avvalorato – sempre secondo Minniti – anche dal fatto che nel frattempo Rubio e Witkoff siano volati a Parigi dimostrando una piena “attenzione all’intera Europa”.
Al di là delle considerazioni geopolitiche sull’incontro, Minniti non dimentica di citare neppure il fatto che Trump si sia dimostrato aperto ad un “accordo con l’Europa” arrivando a dirsi certo che “si realizzerà” e in tal senso, se al viaggio di Meloni a Washington ne seguisse uno di Trump “a Roma” per confrontarsi “con i vertici UE”, allora sarebbe chiaro che sia stata proprio la premier a fare da “apripista”; pur non negando che ad ora “i nodi non sono ancora stati risolti” del tutto.
Marco Minniti: “L’UE non può sprecare l’occasione di partecipare alla competizione per il Sud del mondo”
Proseguendo nei suoi ragionamenti – poi – Marco Minniti ci tiene anche ad analizzare la posizione della Cina a fronte della recente apertura diplomatica tra USA ed Europa, precisando che secondo lui il Dragone “non è spaventato (..) dalla guerra dei dazi” e lo dimostra il fatto che stia “intensificando la propria attività diplomatica e commerciale” con tutti quei paesi – specialmente in Asia e nel Sud del mondo – che sono storicamente “più esposti al confronto con gli USA”.
Un punto sul quale – precisa Minniti – ora è importate che l’Europa “eviti di lasciare alla Cina il monopolio“, intessendo nuove relazioni (come effettivamente sta già accadendo) con realtà come “India, Paesi arabi, Sud America e Africa” per evitare di restare completamente tagliata fuori – per l’ennesima volta – dalla “competizione globale” sui nuovi sbocchi commerciali; mentre secondo l’ex Ministro resta anche significativo che Meloni davanti a Trump abbia voluto ribadire “pubblicamente l’impegno dell’Italia a garantire la libertà” dell’Ucraina, fermo restando che ad ora “la pace” sembra essere chiaramente “ancora lontana”.