Giorgia Meloni vuole ridurre la partecipazione della Cina nelle aziende italiane, piano limiterà capitali nei settori strategici
Giorgia Meloni sta cercando di ridurre i capitali cinesi nelle aziende italiane, a dare la notizia il quotidiano finanziario Bloomberg che ha sottolineato come questo freno potrebbe risultare utile per evitare eventuali tensioni con gli Stati Uniti, soprattutto dopo l’entrata in vigore dei dazi commerciali. Fonti vicine alla questione avrebbero dichiarato al giornale che ad essere coinvolte saranno soprattutto le imprese strategiche, cioè quelle partecipate dallo Stato ma anche alcune del settore privato.
Il caso in particolare riguarderebbe principalmente la Pirelli Spa, che aveva già accolto la partecipazione della Cina nel 2008, arrivata al 37% da parte di Sinochem, ma ora rappresenta una sfida per l’Europa che sta tentando di ridurre i rischi di tali investimenti, per restare dalla parte di Trump ma anche per proteggere i cosiddetti settori produttivi considerati critici. Tra le altre invece ci sono Cdp Reti Spa e Ansaldo Energia, entrambe con una presenza cinese, che seppure marginale per quanto riguarda la società energetica, risulta sempre di ostacolo alla partecipazione ad appalti e gare statunitensi.

Giorgia Meloni vuole limitare capitali cinesi in Pirelli, Ansaldo e Cdp reti, la partecipazione è un ostacolo per il mercato in Usa
Bloomberg ha anticipato l’intenzione di Giorgia Meloni di voler limitare più possibile le partecipazioni cinesi nelle aziende italiane strategiche nei settori energia, trasporti, tecnologia e finanza. Oltre al caso di Pirelli, per la quale si sta lavorando alla riduzione che starebbe ostacolando vendite negli Usa e che è a rischio di ulteriori restrizioni, proprio a causa della partecipazione di Sinochem al 37%, ci sono anche le altre come Ansaldo Energia e Cdp Reti.
Quest’ultima in particolare sarebbe controllata dalla Cina al 37% da State Grid Corporation, mentre l’azienda di fornitura energetica, che ha già ridotto al minimo il capitale portandolo allo 0,5 continua comunque ad avere problemi di accesso nel mercato Usa. Le dirigenze aziendali al momento non hanno commentato la notizia, tuttavia dalla Cina è arrivato un avvertimento da parte del portavoce del Ministero degli Affari Esteri, che ha dichiarato: ” la cooperazione in materia di investimenti tra Cina e Italia è reciprocamente vantaggiosa e non dovrebbe essere ostacolata da terze parti“.
