Incidenti razziali a Memphis negli Stati Uniti, dopo l’uccisione di un ragazzo afroamericano da parte di un poliziotto. La gente di colore era scesa per le strade per manifestare in modo pacifico ma dopo poco sono scoppiate scene di guerriglia urbana. Ci sarebbero 24 persone ferite tra agenti e civili. Secondo le ricostruzioni della stampa locale, agenti di polizia erano sulle tracce di un fuggitivo su cui sarebbero pesati diversi mandati di arresto. Individuato l’individuo mentre saliva in macchina, sempre secondo le ricostruzioni, hanno cercato di fermarlo, ma l’uomo ha diretto la macchina contro i poliziotti, uscendone poi con una pistola in mano. A quel punto hanno fatto fuoco uccidendolo. Sai tratta di Brandon Webber, 21 anni. Il cugino della vittima ha testimoniato che sono stati sparati almeno venti colpi di arma da fuoco contro di lui.
LA RABBIA DEGLI AFROAMERICANI
Le forze dell’ordine non hanno rilasciato alcuna informazione sull’incidente se non cinque ore dopo l’accaduto, ma sul luogo hanno cominciato a radunarsi i residenti, tutti afroamericani lanciando pietre e seggiole contro le forze dell’ordine. Gli incidenti si sono rapidamente fatti più violenti, con alcune macchine della polizia date alle fiamme e un muro fatto crollare per la strada. La polizia ha usato gas lacrimogeni per disperdere la folla infuriata. Adesso si sta cercando un dialogo tra gli abitanti del quartiere e le autorità per stabilire cosa sia esattamente successo e riportare la calma nel quartiere. Episodi analoghi sono all’ordine del giorno in America, ogni qualvolta un afroamericano, a torto o a ragione, viene ucciso da poliziotti, segno di una divisione ormai totale e di rabbia tra gli afroamericani e le autorità a cui nessuno sembra trovare una risposta.