MERCATO IMMOBILIARE 2025, I DATI SUL VALORE CASE
Il mercato immobiliare 2025 in Italia registra quest’anno un calo generalizzato dei valori delle case, evidenziando un rallentamento generalizzato. Lo indica un’analisi di Idealista, i cui dati sono stati esaminati da eXp Italy, tenendo conto di una fascia temporale che va dal dicembre scorso al febbraio di quest’anno. Le regioni che mostrano i cali più importanti sono Veneto, Valle d’Aosta, Marche, Trentino-Alto Adige ed Emilia-Romagna.
Queste ultime due sono regioni stabili storicamente che però hanno fatto registrare dei ribassi significativi. Invece, quelle che hanno palesato una tenuta maggiore sono Campania, Toscana e Molise, pur avendo registrato un calo. Se si tiene conto della base annua, però, il Molise si distingue dalle altre regioni per un aumento del 3,3% del valore immobiliare, probabilmente in virtù di un maggior interesse nei confronti di questo territorio.
MERCATO IMMOBILIARE 2025, DALLE CAUSE AGLI SCENARI FUTURI
Tra i fattori che potrebbero spiegare il calo dei valori immobiliari ci sono in primis l’inflazione, avendo ridotto il potere di acquisto delle famiglie, ma ha pesato anche l’aumento dei tassi di interesse sui mutui, perché ha disincentivato i potenziali acquirenti. Inoltre, ha inciso una crescente offerta di immobili, unitamente al calo della domanda di seconde case. Da non sottovalutare un altro aspetto, cioè l’emergere di nuove tendenze abitative: negli ultimi tempi sta crescendo la preferenza per le aree rurali e le zone meno congestionate.
Dunque, permane incertezza se si guarda al futuro del mercato immobiliare 2025. Secondo gli esperti, l’andamento del mercato immobiliare sarà condizionato anche da fattori internazionali, a partire dalle decisioni della Bce, oltre che l’evoluzione dell’economia globale. Ma un calo dei tassi di interesse o una loro stabilizzazione potrebbe favorire un recupero dei valori immobiliari nella seconda metà del 2025.
LE REGIONI PIÙ COLPITE DAL CALO
Veneto: -8,5%
Valle d’Aosta: -7,9%
Marche: -6,9%
Trentino-Alto Adige: -6,6%
Emilia-Romagna: -6,3%
LE REGIONI PIÙ RESILIENTI
Campania: -1,1%
Toscana: -1,3%
Molise: -1,7%