“L’AUSCHWITZ MESSICANA” SCONVOLGE IL MONDO: ALMENO 12MILA MORTI NELLA BUCA DEGLI ORRORI A JALISCO
Una ‘nuova Auschwitz’ nel 2025: e non è in un luogo di guerra “conosciuto”, non è in Ucraina, non in Medio Oriente o in Africa e nemmeno nei Laogai cinesi (che pure si avvicinano per certi versi, ndr). L’atroce scoperta arriva dal Messico qualche giorno fa, un enorme campo di sterminio nello Stato di Jalisco, per la precisione all’interno del ranch Izaguirre centro il comune di Teuchitlán: sono almeno 120mila vittime dei cartelli della droga, specificamente del temibile “Nuova Generazione”, ritrovati nella buca e nei crematori clandestini a cielo aperto.
Uno scandalo enorme che ha sconvolto il Messico intero, dalla gente normale alle istituzioni, davanti ad un Governo che – come quelli passati – risulta del tutto “inerte” (e inerme) allo spadroneggiare dei clan criminali della droga. La nuova “Auschwitz” messicana è tutta qui: in un mega ranch, i boss dei cartelli si “allenano” e si addestrano contro i clan rivali sequestrando, torturando, violentando e uccidendo migliaia di cittadini innocenti, salvo poi disfarsi dei corpi nei crematori “clandestini” e nelle fosse comune ritrovate solo di recente dalle autorità dello Stato di Jalisco.
Ossa, vestiti, scarpe, capelli, tutto il campionario che siamo ormai tristemente “abituati “ vedere se si fa tappa nei campi di concentramento nazisti sparsi per l’Europa dell’Est: ed è così anche in Messico, nel “poligono” del terrore che vedeva le gang uccidere senza alcuna remora chiunque capitasse a tiro, facendo poi sparire i corpi. In alcuni casi – scrivono i media messicani – molte vittime sarebbero scomparse per mesi, nel triste “revival” dei tanti desaparecidos delle dittature nell’America Latina degli scorsi decenni. Costrette a tortura, abusi mentali e infine alla raccapricciante esecuzione finale.
LO STERMINIO E L’ORRORE DAVANTI L’INDIFFERENZA (SE VA BENE) DEI GOVERNI MESSICANI
Ad appena 50 km da Guadalajara, la polizia ha ritrovato questo lager del terrore che ha già sconvolto l’intera nazione provocando ondate di proteste, momenti di preghiera e testimonianze: molte anche le richieste al Governo della Presidente Sheinbaum, accusata di omissioni e sottovalutazione del dramma dei cartelli della droga, così come i precedenti esecutivi tornano sul “banco degli imputati”.
Ora si indaga per cercare i responsabili diretti, e i mandanti del cartello di Nuova Generazione: il timore enorme è che altri lager e crematori del genere possano essere ritrovati pure in altri municipi di Jalisco. Le fosse comuni con le vittime dei cartelli non sono certo un fatto nuovo in Messico, che vi siano però campi di sterminio così “efficienti” e a cielo aperto, ecco fa riesplodere la polemica sulla potenziale connivenza di alcune autorità locali e federali con i boss delle gang messicane.
«Crimini contro l’umanità gravissime, attacchi alla dignità della persona e scomparsa incessante di persone»: così la denuncia della Conferenza Episcopale Messicana, intervenuta questa settimana dopo il ritrovamento delle fosse comuni. I dati terribili in arrivo dal Messico parlano negli ultimi anni l’aumento choc del 40% di “desaparecidos”, tra cui moltissimi giovani: la società civile – non solo le bande di “Guerreros” che provano ad investigare sui crimini dei cartelli, agendo al posto dell’inefficienza dell’autorità statale. Più trasparenza, senza nascondere i fatti e i crimini, ricerca incessante di tutti gli “spariti” e rottura totale delle relazioni con i cartelli: queste le principali richieste delle associazioni di familiari delle vittime, aiutate dalla Chiesa in Messico, nei confronti del Governo centrale.
LA PREGHIERA DELLA CHIESA MESSICANA E IL GIUDIZIO NETTO: “CRUDELE ESPRESSIONE DEL MALE”
La crisi umanitaria è enorme e le proteste stanno iniziando a dare fastidio al Governo Sheinbaum che ha comunque promesso piena giustizia per lo scempio scoperto a Jalisco: i corpi bruciati e fatti poi sparire pesano sulla coscienza civile e nazionale, come raccontano ancora i vescovi messicani in una durissima presa di posizione pubblica. «Non può esistere l’alleanza tra criminalità organizzata e alcuni ambienti politici», serve invece «liberare il Messico da questa decadenza morale».
Secondo la Chiesa cattolica nazionale, la realtà emersa oggi e nei mesi precedenti con le tante fosse comuni ritrovate nei luoghi prima dominati dalle gang, richiede una scelta forte: «lo Stato faccia il suo ruolo, senza esultare per la diminuzione del 15% degli omicidi», visto che ci sono masse di persone sparite e fatte sparire nei campi di sterminio. La testimonianza di migliaia di famiglie che, a rischio della propria vita contro i cartelli, prova a cercare ogni giorno la verità sui propri cari spariti, è commovente e struggente: «invitiamo l’intera Chiesa a essere attivamente solidali con i gruppi di ricerca e a lavorare insieme per la costruzione della pace», conclude la nota della Conferenza Episcopale del Messico.