Cosa sa Michael Burry che noi non sappiamo? Se lo chiede la CNN. In Italia, forse, non tutti sanno di chi stiamo parlando: si tratta di un signore, piuttosto eccentrico, che nonostante abbia perso un occhio a causa di un tumore infantile, ha la vista più lunga di chiunque altro. È titolare di un hedge fund, un fondo speculativo piuttosto aggressivo, il primo a intuire che la bolla immobiliare statunitense sarebbe esplosa a causa della sua fragilità, come spiega Il Giornale.
Tra lo scetticismo dei suoi investitori, immaginò con precisione il momento in cui questo sarebbe accaduto, ossia nel secondo trimestre del 2007. Così, iniziò a scommettere sul crollo del sistema, convincendo alcune banche a emettere dei credit default swap e a venderglieli. Così, Burry fu uno dei pochi a trarre profitto – un paio di miliardi – dalla più grave crisi economica del nuovo millennio, il disastro statunitense che mise al lastrico milioni di persone.
La mossa di Barry
Michael Barry divenne famoso e a lui fu dedicato un film di successo, «The Big Short» ossia «La Grande Scommessa». Vista la sua premonizione del 2007, le sue ultime azioni non sono un buon auspicio per Wall Street e per l’intera economia americana. Il suo fondo Scion Asset Management ha comprato negli ultimi tempi 866 milioni di dollari di put options «contro» l’ETF SPDR, tra le 500 compagnie con la maggiore capitalizzazione e altri 739. Si tratta di azioni che possono essere rivendute in futuro a un prezzo fisso, un’assicurazione contro un crollo.
Dunque, Barry ha scommesso 1,6 miliardi sul crac della Borsa Usa, nonostante il mare attualmente calmo dell’economia a stelle e strisce, la disoccupazione ai minimi e i mercati in espansione. I problemi deriveranno dalla guerra tra Russia e Ucraina che si profila molto lunga? O da qualche passo falso delle banche?