MICHAEL E LUKASZ PAWEL HERBA, I RAPITORI DI CHLOE AYLING
Un Giorno in Pretura racconta nella sua nuova puntata il caso di Chloe Ayling, modella inglese di 20 anni rapita a Milano l’11 luglio 2017 da Lukasz Pawel Herba e Michael Herba. Dopo una settimana, uno dei due rapitori, Micheal Herba, l’accompagnò al consolato britannico a Milano. La ragazza, che era in città per un servizio fotografico, ha messo in scena tutto per diventare famosa e avere successo o è un caso di rapimento finito male? Una risposta in tal senso arriva dalle motivazioni della Corte d’Assise d’Appello di Milano, che nel marzo 2021 ha riqualificato il reato per Michael Herba, da sequestro di persona a scopo di estorsione a sequestro di persona.
Di conseguenza, è stata ridotta la condanna in secondo grado per l’uomo, da 16 anni e otto mesi di carcere a 5 anni e otto mesi di carcere. Nella sentenza si spiega che, alla luce di quanto emerso dagli altri, non può ritenersi adeguatamente dimostrata la consapevolezza da parte di Micheal Herba che il sequestro della modella Chloe Ayling fosse avvenuto per “renderla merce di scambio contro il prezzo della liberazione“. Dunque, per il rapimento di Chloe Ayling la pena maggiore è stata data al fratello di Michael Herba, Lukasz Pawel Herba, che deve scontare 12 anni e mezzo di carcere in via definitiva.
MICHAEL E LUKASZ PAWEL HERBA, “SEQUESTRO? NO, MESSA IN SCENA”
Per i giudici, infatti, non vi è una “prova sicura” che Michael Herba “fosse a conoscenza, fin dall’inizio del sequestro” della possibilità che la giovane venisse venduta all’asta. Inoltre, il “tenore delle mail, dei messaggi e lo stesso comportamento” di Michael Herba non hanno fornito, a detta dei giudici, la certezza della sua consapevole partecipazione al rapimento con finalità estorsive. Pur riconoscendo che la sua partecipazione “non è stata affatto minima“, dunque, la pena è stata ridotta per la riqualificazione del reato. D’altro canto, non gli hanno concesso altre attenuanti rispetto a quelle generiche già concesse in primo grado. Dalla sentenza è emerso che Michael Herba aveva concorso nell’immobilizzare Chloe Ayling, “nel narcotizzarla (…), nello spogliarla, metterla in un sacco e poi nel bagagliaio di una macchina“, con la quale è stato compiuto un viaggio di diverse ore.
L’ha portata in una baita sperduta, “dove non poteva scappare“, e consentito al fratello, definito un soggetto imprevedibile e pericoloso a cui aveva suggerito di trattare bene la ragazza, di tenerla segregata per altri cinque giorni. La versione dei due fratelli è diversa da quella della modella inglese Chloe Ayiling. Michael Herba dichiarò che lei era d’accordo col fratello Lukasz Pawel Herba per simulare un finto sequestro, così da ottenere maggiore popolarità. Inoltre, avrebbe provato a convincere Chloe Ayling e Lukasz a rinunciare al loro piano. Dunque, avrebbe saputo dei propositi del fratello solo la sera prima del rapimento. Una versione non credibile per i giudici, che hanno condannato entrambi i fratelli.