Il caso di molestie denunciato da Michela Morellato, moglie di un soldato americano della base di Vicenza, e che portò alle dimissioni di un generale a soli 52 anni, è ora finito al Senato americano. La sua storia infatti è stata presa in esame da Amy Braley, già responsabile della lotta agli abusi nelle forze armate Usa, la quale ha deciso di sottoporlo all’attenzione del Senato di Washington. A renderlo noto in una intervista al settimanale Oggi è stata la stessa Morellato che ha ammesso: “C’è molta tensione. Ad Amy ora è stata assegnata una scorta e a me hanno sconsigliato di assistere all’audizione al Senato”. La donna ha proseguito commentando: “Mi hanno fatto notare che tra quelle citate nel discorso sono l’unica donna viva. Doveva essere una battuta, ma suonava sinistra”.
La speranza di Michela è che “la causa per danni che ho fatto al Pentagono arrivi in tribunale, stanno cercando di insabbiare anche quella”, ha dichiarato al medesimo settimanale al quale anche in passato aveva rilasciato diverse dichiarazioni sul caso che la vede protagonista. La donna, ricordiamolo, ebbe un flirt solo virtuale con un generale della base ma quando terminò lui fece girare la voce di essere perseguitato dalla bella italiana. Fu così che Michela si recò all’ufficio contro le molestie della base facendo vedere i messaggi hot del generale che fu costretto in tempi lampo alla pensione anticipata.
MICHELA MORELLATO, CASO MOLESTIE ARRIVA AL SENATO AMERICANO
Per quelle molestie denunciate, Michela Morellato aveva spiegato nell’ambito di una intervista rilasciata al medesimo settimanale Oggi lo scorso anno di volere dall’esercito a stelle e strisce “Cinque milioni di dollari. All’inizio ne volevo due, ma ora che mi sono chiarita le idee penso che cinque sia la cifra giusta”. Una richiesta più che giustificata, secondo la donna, soprattutto per via di quanto sarebbe accaduto dopo la sua denuncia: “il generale mi avevano assicurato che avrebbero protetto il mio anonimato, e invece hanno spiattellato il mio nome a tutta la Base”. La donna inoltre si sarebbe sentita ingannata e proprio contro l’arroganza degli americani dalla stessa criticata nell’intervista ad Oggi alla quale aveva detto: “Se vogliono ti stritolano, e quando sono loro nel torto non pagano mai pegno. Ecco, io voglio che qualcuno gli tolga quel sorrisetto ipocrita dalla faccia”. Già all’epoca inoltre, la Morellato si era detta una tosta e per nulla intenzionata a fermarsi in questa sua battaglia: “E con la mia amica Amy Braley stiamo facendo parlare delle molestie insabbiate dall’esercito. Se n’è occupato il New York Times e le nostre denunce sono state prese a cuore da due senatori”. Adesso, a quanto pare, la cosa è diventata ufficiale.