Michele Placido si confessa a Verissimo e dispensa le sue ‘regole’: “Gli uomini devono sempre assistere al parto. Come non puoi amare una donna, solo loro possono superare una prova così straordinaria. Io infatti mi sento più vicino alle donne che agli uomini”. Quindi i complimenti a Silvia Toffanin per la sua trasmissione: “Qui appare il lato bello della vita, il bello nella fragilità delle nostre storie, cosa che non succede in altre trasmissioni. Sono un uomo che ha avuto la fortuna di avere un regalo meraviglioso. Una vita in cui tutto è andato bene, nonostante i dolori. La vita va vissuta, ho avuto tre matrimoni belli”. (Agg.Jacopo D’Antuono)
Michele Placido, la lettera per la madre e il flirt con la suora
“Volevo semplicemente lavorare nello spettacolo, salire sul palco e starci il più possibile”, racconta Michele Placido a Verissimo. “Viva tutta l’Italia, anche se le origini sono importanti. I pranzi della domenica in famiglia? Eravamo in 14, ci si arrangiava nei paesi. Eravamo tutti insieme, pranzo e cena. Non so come faceva mamma. Ha cresciuto i figli da sola, rimase vedova a 40 anni. Non aveva nemmeno la pensione, anche se io con mia sorella Rita e Vincenzo potevo contribuire alla famiglia. E’ un po’ come se mio padre mi avesse assistito”. Commuovente la lettera scritta per la madre quando era in coma. Placido la interpreta con sentimento:“Dormi cara mamma, dorme anche il bucato fresco, dormono le scale stanche del nostro nido di pietra, dorme silenziosa la tua vecchia casa, dormi cara, dormi e nel sogno vicino al mare sentiti come una ragazza, sentiti come una bambina. mamma, quando eri piccola, brava mamma, dormi madre mia amata”. Nell’intervista Michele Placido racconta anche un simpatico aneddoto di gioventù: “Baciai una suora, si chiama Antonietta, avevo 14 anni..” (Aggiornamento di Jacopo D’Antuono)
Michele Placido protagonista a Verissimo
C’è anche Michele Placido tra i protagonisti di questa puntata di Verissimo – Le storie, il programma in onda su Canale 5 che racchiude al suo interno una selezione di interviste agli ospiti di Silvia Toffanin che si sono succeduti nel suo salotto nel corso dell’ultima edizione. Oggi, dicevamo, tocca tra gli altri all’attore Michele Placido, da poco tornato alla ribalta per via delle sue dichiarazioni ‘da pezzo grosso’ sull’attuale situazione del cinema in relazione alla ben nota emergenza Coronavirus. Placido è intervenuto con un videomessaggio nell’ambito della maratona streaming ‘#1maggiodispettacolo: anche il mio è lavoro’ promossa dalla Regione Puglia in collaborazione con Teatro Pubblico Pugliese e Apulia Film Commission. La sua opinione sul post-pandemia è chiara e precisa: “Cambierà il modo di produrre”, ha affermato, “ci saranno probabilmente più piccole produzioni indipendenti perché anche la grandi produzioni avranno problemi, almeno per adesso, di carattere sia sanitario, data l’emergenza, ma anche di carattere assicurativo, per cui dobbiamo inventarci cose nuove e insieme all’Apulia Film Commission possiamo veramente fare cose importanti. Io credo nella nostra fantasia, nella nostra volontà: siamo pugliesi”.
Michele Placido e l’“arrivederci” alla sua Puglia
Michele Placido, attore e regista originario di Ascoli Satriano, non ha mai dimenticato le sue origini e la sua terra. Per questo motivo ha preso parte ben volentieri alla manifestazione condotta da Antonio Stornaiolo ed Emilio Solfrizzi, in diretta da un’inedita piazza virtuale che ha avuto il piacere di vederlo ospite. “È un momento difficile”, ha dichiarato inoltre Placido, “anche i dirigenti dall’Apulia Film Commission lo sanno che fra un po’, quando si ricomincerà, bisogna rimboccarsi le maniche e dobbiamo dare tutti il nostro contributo”. In questo senso, lui è in prima linea: “Io sono a disposizione, naturalmente, con i miei consigli e la mia esperienza. Dobbiamo cercare di mettere in campo le forze e continuare come è stato fatto fino adesso, anzi, andare oltre”. Ai suoi conterranei, infine, ha rivolto un saluto e un augurio: arrivederci “a presto in Puglia”.
Michele Placido racconta il provino per diventare calciatore
Ancora a proposito del legame con la Puglia e in particolare con Foggia, Michele Placido è intervenuto sempre in questi giorni e sempre con un videomessaggio indirizzato – questa volta – ai tifosi foggiani. Oltre che per il cinema, infatti, Placido nutre un certo sentimento anche nei confronti del mondo del calcio. Il videomessaggio è disponibile sulla pagina Facebook Comitato Rossoneri per sempre. “È bello che ci siano dei ragazzi che, nonostante il periodo non sia tra i migliori, stanno mettendo su un qualcosa di molto significativo”, ha detto riguardo al Comitato. Per poi svelare un aneddoto sul suo passato da calciatore (mancato): “Voglio partecipare e dare una mia testimonianza. Sono nato ad Ascoli Satriano, in provincia di Foggia, e andavo allo Zaccheria con papà. In quel periodo ricordo che feci anche un provino con Oronzo Pugliese, l’allenatore che allenava il Foggia negli anni ’60 e che aveva un approccio un po’ particolare con i calciatori. Il mio provino non andò bene, mi sentii intimorito dalla figura di Pugliese che era molto caratteristico”. Malgrado l’esito, ne conserva un bel ricordo: “Era un allenatore molto vigoroso, che ricordi meravigliosi”.