È stato pubblicato in queste ore il report dell’Istat sul fenomeno delle migrazioni in Italia che sembra certificare un vero e proprio boom di accessi al Bel Paese da parte dei migranti stranieri e – al contempo – negli espatri all’estero da parte dei nostri connazionali; mentre resta mediamente stazionario e, anzi, in leggero calo il fenomeno dei trasferimenti interni ancora largamente incenererai sulla “rotta” che da Sud porta al Nord, non ancora integralmente ricoperta da chi si trasferisce dalle regioni settentrionali a quelle meridionali.
I dati dell’Istat sono relativi al biennio tra il 2023 e il 2024, anni nei quali – vale la pena partire da qui prima di arrivare agli effettivi migranti stranieri che hanno raggiunto il nostro paese – sono stati richiesti complessivamente 1,42 milioni di cambi di residenza, diminuiti dell’1,6% rispetto al biennio precedente: i trasferimenti da Nord a Sud sono stati in totale 241mila determinando – a fronte di 125mila cittadini che hanno percorso la rotta inversa – la perdita di circa 116mila residenti nelle regioni meridionali.
Di fatto, tra le aree del paese risultano maggiormente attraenti il Nord-Est e il Nord-Ovest – con tassi migratori pari rispettivamente a +2 e +1,8 per mille residenti – ed è l’Emilia Romagna a segnare il maggior numero di trasferimenti interni (in questo caso 2,9 per mille in più rispetto al biennio precedente); mentre ne consegue che il Sud e le Isole registrano i dati di migranti interni negativi più marcati, rispettivamente pari a -3,2 e -2,4 per mille abitanti residenti.

Il report Istat: “Nel biennio 2023-24 toccati i record assoluti i migranti stranieri e di espatri verso l’estero”
Al di là delle migrazioni interne, possiamo entrare nel vivo del report dell’Istat passando al folto capitolo dedicato ai migranti stranieri: in tal senso nel biennio preso in esame si sono registrati 760mila ingresso in più, pari a un aumento del 31,1% rispetto al biennio 2021-22 e con il record assoluto degli ultimi 10 anni, superando abbondantemente quei 301mila ingressi registrati nel 2017 con 378mila e 382mila nuovi arrivi rispettivamente per gli anni 2023 e 2024.
Tra i migranti stranieri si registra un decremento di arrivi dall’Europa e dell’Unione Europea, mentre il vero e proprio boom (ovvero +43,9%) è da imputare all’Africa, seguita dall’America, dall’Oceania e dall’Asia: il paese di maggior provenienza secondo i dati dell’Istat è l’Ucraina dalla quale sono arrivati 29mila nuovi cittadini a causa – ovviamente – della guerra contro la Russia; mentre notevoli sono anche i dati del Bangladesh (28mila arrivi), del Marocco (22mila), dell’Egitto e del Pakistan (21mila l’uno), della Tunisia (15mila) e dell’India (14mila).
Il secondo record segnato nel biennio preso in esame dall’istituto statistico riguarda, poi, gli espatri verso l’estero con 270mila migranti italiani in uscita che possono essere interpretati come un aumento del 39,3% rispetto ai precedenti due anni: nel 2023, infatti, sono “scappate” dall’Italia circa 158mila persone, con un ulteriore aumento (191mila) nel 2024 rispetto alla media di circa 156mila emigrazioni registrate tra il 2014 e il 2022; mentre in tal senso è interessante notare che la maggior parte degli espatri (più di 51%) sono relativi alle regioni del Nord e a cittadini laureati tra i 25 e i 34 anni (circa 80mila del totale).