L’inchiesta sulla violenza sessuale subita da un’anziana di 81 anni va verso l’archiviazione. È quanto ha chiesto la Procura di Milano per quanto accaduto il 30 agosto 2017 alla periferia nord del capoluogo lombardo, secondo quanto riportato dall’Ansa. Nel corso delle indagini complesse che la Squadra mobile, coordinate dal pm Gianluca Prisco, ha condotto non sono stati raccolti elementi utili per arrivare ad individuare l’aggressore. Nella zona purtroppo non c’erano telecamere di sorveglianza, inoltre non è emerso alcun risultato dalle comparazioni di una traccia genetica che era stata ritrovata e altri Dna. Stando all’indagine, l’anziana di 81 anni quel giorno era uscita di casa al mattino e in una delle vie limitrofe al Bosco di Bruzzano, che non è distante dal Parco Nord, è stata avvicinata da un uomo con un pretesto. Come raccontato dall’anziana donna, sarebbe stata spinta, anche con la minaccia di un coltello, e poi violentata in un’area boschiva.
ANZIANA VIOLENTATA: CHIESTA ARCHIVIAZIONE, NESSUN ELEMENTO DA INDAGINI
Quest’altro caso sembra dunque destinato a restare irrisolto, a meno che in futuro non emergano elementi nuovi per una svolta. Dopo mesi di indagine però non si è arrivati a nulla. In un’intervista rilasciata a Il Giorno, l’anziana donna violentata aveva raccontato di come si sentisse frastornata dopo la violenza subita. «Non riuscivo neanche a pensare a quello che era successo e sono andata all’ospedale come tutti i giorni: faccio la volontaria e assisto i malati». Ad un’infermiera confessò quanto accaduto. Il materiale analizzato però si è rivelato insufficiente a identificare lo stupratore. L’identikit fornito dall’81enne non ha portato a dare un’identità all’uomo di colore, vestito di nero, alto e tra i 30-35 anni. La Procura si era detta ottimista circa la possibilità di fermare qualcuno per la violenza sessuale, ma invece il caso va verso l’archiviazione. E così rischiano di svanire le speranze della vittima di avere giustizia.