Emergono alcune novità sulla vicenda del domestico strangolato a Milano – Angelito Acob Manansala – all’interno della villa in via Giovanni Randaccio in cui lavorava al servizio di un imprenditore 51enne israeliano con le indagini che attualmente si stanno concentrando sulla figura del 28enne gambiano Dawda Bandeh trovato dagli inquirenti all’interno della stessa abitazione: proprio lui – secondo le prime ricostruzioni – si sarebbe introdotto nella villa nel pieno centro di Milano, incappando malauguratamente nel domestico che avrebbe immediatamente messo a tacere strangolandolo a mani nude e non permettendogli di lanciare alcun tipo di allarme.
Sul fatto che il responsabile dell’omicidio del domestico a Milano sia il 28enne i dubbi sono pochi – e ci torneremo a breve -, ma resta ancora una versione da confermare ufficialmente; mentre al contempo è emerso che pur non avendo reali precedenti a suo carico (salvo un casa di guida in stato di ebbrezza che risalirebbe a diversi anni fa) il 28enne il sabato precedente al colpo nella villa in via Randaccio aveva rubato alcuni abiti stesi in zona Porta Romana, così come la mattina stessa era stato sorpreso da un uomo in via Gioia mentre tentava di entrare nella sua abitazione dal balcone.
Milano, domestico strangolato in via Randaccio: il 28enne gambiano arrestato in flagranza
Immediatamente dopo il fermo in via Gioia – al quale non era seguito un arresto dato che non era riuscito a rubare niente prima che venisse dato l’allarme -, Dawda Bandeh si sarebbe quasi subito diretto alla villa in via Randaccio: dopo essersi introdotto (probabilmente) forzando una porta o una finestra, nell’arco di qualche minuto si è trovato davanti il domestico rientrato da una passeggiata con il cane della famiglia e a qual punto l’avrebbe strangolato lasciandolo esanime sul pavimento dell’abitazione.
A scoprire l’accaduto sarebbero stati – una decina di ore più tardi – l’imprenditore e la figlia, rincasati dopo una gita fuori porta ed immediatamente allertati dalla porta della villa rimasta aperta: dopo aver trovato il domestico steso a terra hanno anche visto la sagoma del 28enne, immediatamente chiuso all’interno fino all’arrivo delle Forze dell’ordine che l’hanno arrestato; mentre resta da capire cosa sia successo in quelle dieci ore di tempo tra l’omicidio e l’arresto, con l’ipotesi – che verrà verificata dalle telecamere interne della villa – che sia rimasto tutto il tempo dentro casa con il corpo della vittima a pochi metri di distanza.