Un brutale omicidio si è verificato ieri pomeriggio, 20 aprile 2025, il quartiere residenziale di via Randaccio, a due passi dall’Arco della Pace, a Milano. Angelito Acob Manansala, 61 anni, filippino, addetto alle pulizie e alla manutenzione di una villa di lusso, è stato trovato senza vita dal proprietario, un cinquantunenne israeliano rientrato da un viaggio.
Secondo le prime ricostruzioni, il domestico è stato strangolato da un ladro, Dawda Bandeh – 28enne gambiano con regolare permesso di soggiorno e precedenti penali – sorpreso a rubare nell’abitazione. Il proprietario – aprendo la porta della villa verso le 18 – ha scoperto il corpo senza vita di Manansala a terra e il ladro ancora all’interno, intento a cercare oggetti di valore. Bloccato l’ingresso, ha immediatamente allertato la polizia, che ha arrestato Bandeh sul posto.
Gli investigatori ipotizzano che il gambiano abbia forzato un accesso secondario, scavalcando il muro di cinta alto due metri dal lato di via Massena, per introdursi nella villa disabitata; il confronto con il domestico ucciso – presente inaspettatamente – sarebbe degenerato in una colluttazione, culminata poi nello strangolamento. Sul posto è intervenuta la Scientifica per analizzare le tracce biologiche e consultare le registrazioni delle telecamere di sicurezza, che riprendono anche il giardino.
L’autopsia confermerà le cause precise del decesso, ma i segni sul collo lasciano pochi dubbi sulla dinamica: “È un fatto gravissimo, che dimostra quanto certi crimini possano accadere anche in zone considerate sicure” ha commentato un agente della Questura.
Domestico ucciso: indagini e questioni aperte sulla sicurezza a Milano
L’episodio riapre la discussione sulla vulnerabilità delle abitazioni private, persino in aree benestanti come quella vicino all’Arco della Pace; la villa colpita è infatti dotata di un sistema di videosorveglianza e protetta da mura alte, ma ciò non è bastato.
Il ladro, nonostante i precedenti per furti, era considerato “regolare” dal punto di vista amministrativo, elemento che solleva dubbi sui controlli preventivi: “Servono politiche più efficaci per monitorare chi ha trascorsi penali” ha osservato il pm Andrea Zanoncelli, coordinatore delle indagini.
Il domestico ucciso – Angelito Acob Manansala – lavorava da anni per la famiglia israeliana, legata a un’organizzazione di raccolta fondi per progetti umanitari e la sua morte riporta alla luce il tema della sicurezza dei lavoratori domestici, spesso soli in case isolate; A Milano, nonostante il calo generale dei furti in abitazione (-8% nel 2024, dati Polizia di Stato), il rischio resta concreto.